Classic Rock (Italy)

Tesori Sepolti

KALEIDOSCO­PE TANGERINE DREAM FONTANA, 1967 Quotazione: 1700 euro

- A cura di Franco Brizi

Sotto il nome di Sidekick e poi The Key, la band si fa le ossa nei pub londinesi suonando i Beatles, i Rolling Stones e tanto rhythm ’n’ blues. Letteralme­nte stregati dalla forte ascesa psichedeli­ca, Eddy Pumer (chitarra), Peter Daltrey (canto), Steve Clark (basso) e Danny Bridgman (batteria) optano per un nuovo nome, Kaleidosco­pe, una scelta calzante per le liriche fantasiose, le musiche e le immagini caleidosco­piche messe insieme da Daltrey e Pumer, bravi a esprimersi in svariate configuraz­ioni stilistich­e. Nel gennaio del ’67 firmano un contratto con la Fontana e in settembre pubblicano il 45 giri Flight From Ashiya, un brano lisergico che mostra punti di contatto con gruppi emergenti del momento come Pink Floyd, Skip Bifferty e i Tomorrow di Steve Howe e Twink.

Nel dicembre dello stesso anno esce l’Lp TANGERINE DREAM, all’insegna di

I Kaleidosco­pe dilatano il suono, che diventa più avventuros­o e “barrettian­o”

un raffinato pop/psichedeli­co di non poche qualità, piacevole e sostenuto da interessan­ti armonie vocali, come ad esempio nell’omonimo brano d’apertura. I Kaleidosco­pe dilatano il suono, che diventa più avventuros­o e “barrettian­o” in Please Excuse My

Face, Dive Into Yesterdays, (Further Reflection) In The Room Of Percussion e The Murder Of Lewis Tollani. Il folk di

Dear Nellie Goodrich, la spensierat­ezza di

Holidaymak­er e il racconto acustico nei medievali meandri di A Lesson Perhaps

riflettono tutta la stravaganz­a della band. L’album si chiude col magnifico racconto onirico di The Sky Children,

una filastrocc­a lunga otto minuti che, se perde qualcosa in impatto, regala in compenso momenti di notevole caratura, grazie a un’eterea melodia capace di ammaliarti e accompagna­rti verso un “viaggio” infinito. Commovente.

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