Tesori Sepolti
KALEIDOSCOPE TANGERINE DREAM FONTANA, 1967 Quotazione: 1700 euro
Sotto il nome di Sidekick e poi The Key, la band si fa le ossa nei pub londinesi suonando i Beatles, i Rolling Stones e tanto rhythm ’n’ blues. Letteralmente stregati dalla forte ascesa psichedelica, Eddy Pumer (chitarra), Peter Daltrey (canto), Steve Clark (basso) e Danny Bridgman (batteria) optano per un nuovo nome, Kaleidoscope, una scelta calzante per le liriche fantasiose, le musiche e le immagini caleidoscopiche messe insieme da Daltrey e Pumer, bravi a esprimersi in svariate configurazioni stilistiche. Nel gennaio del ’67 firmano un contratto con la Fontana e in settembre pubblicano il 45 giri Flight From Ashiya, un brano lisergico che mostra punti di contatto con gruppi emergenti del momento come Pink Floyd, Skip Bifferty e i Tomorrow di Steve Howe e Twink.
Nel dicembre dello stesso anno esce l’Lp TANGERINE DREAM, all’insegna di
I Kaleidoscope dilatano il suono, che diventa più avventuroso e “barrettiano”
un raffinato pop/psichedelico di non poche qualità, piacevole e sostenuto da interessanti armonie vocali, come ad esempio nell’omonimo brano d’apertura. I Kaleidoscope dilatano il suono, che diventa più avventuroso e “barrettiano” in Please Excuse My
Face, Dive Into Yesterdays, (Further Reflection) In The Room Of Percussion e The Murder Of Lewis Tollani. Il folk di
Dear Nellie Goodrich, la spensieratezza di
Holidaymaker e il racconto acustico nei medievali meandri di A Lesson Perhaps
riflettono tutta la stravaganza della band. L’album si chiude col magnifico racconto onirico di The Sky Children,
una filastrocca lunga otto minuti che, se perde qualcosa in impatto, regala in compenso momenti di notevole caratura, grazie a un’eterea melodia capace di ammaliarti e accompagnarti verso un “viaggio” infinito. Commovente.