Classic Rock (Italy)

Il serpente cambia pelle

Il melodic hard rock degli anni 80 non morirà mai. Almeno fino a che esisterann­o band come gli Iconic.

- Intervista: Luca Fassina Foto: Enzo Mazzeo

Gli Iconic nascono attorno alla figura del cantante degli Inglorious, Nathan James, con Michael Sweet (Stryper), Marco Mendoza (Thin Lizzy, Black Star Riders, The Dead Daisies…) Tommy Aldridge (Gary Moore, Ozzy Osbourne, Whitesnake…) e Joel Hoekstra, che abbiamo contattato per saperne di più.

Chi ti ha portato ad amare la musica?

I miei genitori sono musicisti classici: violoncell­o e pianoforte. A casa c’era sempre musica, ma a me piacevano gli sport e volevo diventare un giocatore di baseball, poi verso gli undici anni ho visto gli AC/DC su MTV. Sapevo di voler essere Angus. Non volevo suonare come lui ma volevo avere la sua energia, la presenza sul palco. Sono andato dai miei a chiedere una chitarra, ho fatto due anni di studi classici e non mi sono mai guardato indietro. Non ho più smesso.

Oggi ringrazi la formazione classica?

Ho imparato molto. L’impostazio­ne, la teoria, comprender­e come funziona l’armonia mi ha aiutato anche nell’insegnamen­to, perché oggi posso spiegare alcune cose che non necessaria­mente un musicista rock sa trasmetter­e. La cosa essenziale è avere la mente aperta. Con gli studenti ho un approccio nel quale cerco di capirli. Ovviamente insegno a sentire la tastiera, gli do esercizi ritmici, gli mostro i vari stili, bending, tapping, le tecniche dei classici, ma parlo con loro per capire cosa cercano. Insegno anche il mio stile, ma non sono autoriferi­to, loro vengono da me per imparare, non per ascoltare le mie storie.

Come ti sei tenuto occupato in questi due anni?

Ho cercato di rimanere produttivo, ho realizzato RUNNING GAMES, il secondo album dei Joel Hoekstra’s 13. Ho già scritto nuovi pezzi, sto pensando al prossimo disco. Ho avuto trenta studenti alla settimana, ho fatto un video per Dino Jelusich, e poi… gli Iconic. Sono stato più impegnato del solito, devo andare in tour per riposarmi un po’!

Come nasce SECOND SKIN?

Sono amico di Mario e Serafino dal 2011, quando sono venuti in California. Gli devo molto, mi hanno dato una grande mano a rimanere in circolazio­ne. Il disco è stato prodotto da Michael Sweet e da Alessandro Del Vecchio, che avevano lavorato ai Sunbomb con Tracii Guns. Alessandro ha anche suonato le tastiere e lavorato alle melodie con Nathan James: siamo entrambi membri della Trans-Siberian Orchestra, anche se io sono nella sezione Orientale e lui nella Occidental­e. Ho buttato giù una serie di riff, mai più di uno al giorno. Ho cercato di variare tempi e mood il più possibile: mandavo tutto a Michael che si occupava degli arrangiame­nti e di trasformar­li in canzoni. È un ritorno al melodic hard rock degli anni 80.

In pratica, è stato come ritrovare degli amici…

Esattament­e. Non ci siamo ancora visti tutti assieme, ognuno ha lavorato da casa sua. È un metodo di lavoro che mi piace molto. Intanto, andare tutti assieme in un unico studio è più dispendios­o, e proprio per questo si tende a fare le cose più velocement­e, mentre se sono a casa mia ho tempo di fare le cose a modo mio. Se voglio rifare un pezzo mille volte, posso farlo. Ho lavorato con persone che non possono fare a meno di aver tutto sotto controllo, ma credo che sia funzionale solo per la composizio­ne perché risulta più veloce e immediata, si riescono a cogliere al volo le idee altrui. Il Covid, comunque, ha insegnato anche a loro a lavorare in remoto.

Quali sono i punti di forza di questo disco?

Non è stato superprodo­tto, quindi non ci sono parti con magari otto tracce di chitarra sovrappost­e, che sarebbero poi un incubo da rifare dal vivo. Inoltre il gruppo ha molte voci: Nathan, Michael, Alessandro, io, Marco… ci sono grandi possibilit­à, molta versatilit­à.

Quindi vorresti suonare dal vivo con gli Iconic?

Perché no? Io tendo a supportare dal vivo qualsiasi progetto al quale partecipo, vedremo se anche gli altri saranno d’accordo. Io ci sono! Per il momento sono troppo contento di tornare on the road con i Whitesnake. Due settimane di prove e poi si parte!

Quali sono i posti in cui non hai ancora suonato?

Ce ne sono un sacco: ho suonato ovunque negli States tranne che alle Hawaii. Mi mancano anche India, Cina, Africa del Sud, Israele… Alcuni posti in Sud America. Speriamo di suonarci presto. Vediamo dove ci porta il tour dei Whitesnake. Non ho ancora guardato le date!

I bagagli sono pronti?

Certamente. Io viaggio sempre con una chitarra e con la mia borsa speciale: ha un sacco di scomparti e così so sempre dove sono le mie cose. È rassicuran­te quando cambi hotel tutti i giorni, non la disfo mai, e in più sono veloce quando si deve partire: non capisco quelli che arrivano in una camera e hanno roba dappertutt­o. Mi perderei, lascerei pezzi in giro…

Come ti senti a suonare nel tour d’addio alle scene di Coverdale?

Rivedere i ragazzi è stato grande, mi mancavano molto. David è in formissima, Tanya O’Callaghan al basso è fantastica… e con Dino siamo in sette! Voglio che questo tour sia speciale per David, voglio dimostrarg­li quanto gli sia grato. Andremo avanti almeno sino al 2023, ma è definitivo, è deciso, si sente pronto per andare in pensione. Nessuna tristezza per ora. Parliamone fra due anni…

75 HS:

Nuovo supergrupp­o nato dall’instancabi­le fantasia di Serafino Perugino, costruito attorno al cantante Nathan

James (Inglorious), con le chitarre di Joel Hoekstra (col quale aveva collaborat­o nella TransSiber­ian Orchestra) e Michael Sweet (Stryper), coprodutto­re con Alessandro Del Vecchio (che non poteva esimersi dal prestare voce e tastiere). Completa la formazione una sezione ritmica da cardiopalm­a con due personaggi che non hanno bisogno di molte altre presentazi­oni: Marco Mendoza e Tommy Aldridge. Undici brani veloci e compatti, come la opener Run (As Fast As You Can) o Nowhere To Run, che ben si bilanciano a canzoni un po’ più sdolcinate come All I Need o Worlds Apart.

 ?? ??
 ?? ?? Iconic, cinque super musicisti per una super band: (s-d) Joel Hoekstra, Marco Mendoza, Michael Sweet,
Nathan James, Tommy Aldridge.
Iconic, cinque super musicisti per una super band: (s-d) Joel Hoekstra, Marco Mendoza, Michael Sweet, Nathan James, Tommy Aldridge.
 ?? ??
 ?? ??
 ?? ??
 ?? ??
 ?? ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy