Più forti della sfiga
Sempre a caccia di nuove band, la Frontiers ha pescato un’altra volta in Svezia. E ha trovato i Vypera.
Nati nel 2016 come Madhouse, facevano solo cover, poi hanno deciso di scrivere i propri pezzi, pur rimanendo legati alla musica della fine degli anni 80. Oltre al Covid, sono stati colpiti da una serie di sfighe che hanno messo a dura prova la loro esistenza. Il cantante Andreas Wallström ci racconta come è andata.
Fare rock è una strada lunga e tortuosa?
Andreas Andersson, che suona il basso, prima era il nostro batterista, ma ha avuto un intervento al ginocchio e non poteva più suonare. Poi è andato via un chitarrista, proprio quando stavamo entrando in studio. Christoffer Thelin, l’altro chitarrista, ha perso il lavoro… EAT YOUR HEART OUT viene da questa situazione: alla sfiga bisogna reagire e non mangiarsi il fegato inutilmente.
Come entra in gioco la Frontiers?
Avevamo nove pezzi pronti e volevamo uscire con un disco indipendente, ma avevamo un mix un po’ di merda. Nella primavera del 2021, Elio ha parlato a un amico che scrive per la rivista «Sweden Rock», chiedendogli se avesse sentito qualcosa di nuovo in giro e lui gli ha girato il nostro contatto. Non pensavamo di essere adatti al 100% nel loro roster. Certo, noi siamo influenzati dal sound degli anni 80, e loro hanno pubblicato molta roba che ruota attorno a quel periodo, ma ci sembravano più concentrati su melodic rock e AOR…
Poi, esaminando il catalogo, abbiamo visto che hanno anche altre band con sound diversi. Ci hanno chiesto altre tre canzoni, così in poche settimane abbiamo scritto Spellbound e Standing On The Edge e abbiamo rimesso mano a If I Close My Eyes, che è diventata Fantasy. Alcuni pezzi di questo disco come Straight For The Kill – che prima si chiamava Thrill – hanno anche cinque anni.
Che mi dici della copertina?
Un incubo. Volevamo una cosa alla NIGHT OF THE CRIME degli Icon. A due giorni dalla stampa, il disegnatore ci ha portato una cosa inguardabile. Si è scusato, ha detto che potevamo usare il suo artwork gratis a patto di non rivelare il nome dell’autore. Dopo il primo momento di panico, ho chiesto a un amico tatuatore e questo è il risultato di tre ore di lavoro. Non è male, però non guardarlo sottosopra. Anche i colori del logo sono sbagliati. Per il prossimo disco sarà meglio.
Stiamo già parlando di un nuovo album?
Abbiamo già una ventina di pezzi nuovi, che sono arrivati dopo la richiesta della Frontiers. Stiamo anche cercando un secondo chitarrista, perché questa volta ci ha aiutato Cederick Forsberg, nostro produttore e amico, che però non vuole stare su un palco: pur suonando con le sue band Blazon Stone, Rocka Rollas e Crystal Viper, non gli è mai piaciuto stare sotto i riflettori. Se lo troviamo, bene, altrimenti dovremo obbligare lui.