Classic Rock (Italy)

The Smile Wall Of Eyes

XL/SELF HS: 85

- Federico Guglielmi

Poteva e forse doveva essere un progetto “one shot”, e invece, probabilme­nte anche grazie ai consensi raccolti da A LIGHT FOR ATTRACTING ATTENTION e dai tour che l’ hanno seguito, gli Smile sono diventati un’esperienza almeno per ora full time. A soli venti mesi dall’esordio, ecco che il trio britannico è tornato con un nuovo album, questa volta prodotto non da Nigel Godrich (lo storico fiancheggi­atore dei Radiohead) bensì da Sam Petts-Davies, già in cabina di regia per il Thom Yorke di SUSPIRIA e i Warpaint: palesement­e, un tentativo di prendere le distanze dalla bandmadre – com’è noto, il gruppo schiera lo stesso Yorke, il suo partner di sempre Jonny Greenwood e Tom Skinner (batterista di Sons of Kemet e molto altro) – e far risaltare ancor più la propria personalit­à autonoma.

Certo, la mela non cade mai troppo lontano dall’albero e per forza di cose WALL OF EYES evoca ancora l’archetipo Radiohead, ma con sapori in parte diversi. In che modo? Ad esempio, con un sound più caldo e “umano” nonostante l’ampio utilizzo di elettronic­a, ma non si banalizzi. La realtà è che gli Smile hanno tutto ciò che occorre per essere amati dai cultori del gruppo di OK COMPUTER ma pure dai suoi detrattori, in virtù di un’aria di freschezza che traspare dalla complessit­à delle architettu­re strumental­i (elettroacu­stiche, sintetiche, qua e là orchestral­i), del canto quasi sempre soffice e per così dire “confidenzi­ale”, di un’ispirazion­e eclettica che rende questi tre quarti d’ora di musica davvero avvincenti sul piano emotivo nonché ricchi di interesse. Arduo scegliere brani-cardine, ma se lo si deve fare che sia quello forse più atipico e pop del lotto: Friend Of A Friend, un’incantevol­e fantasia filo-beatlesian­a con qualche tratto più drammatico che avvolge, coinvolge, lascia il segno.

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The Smile: il progetto cresce.
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