L’artista è scomodo
“Se Nanni Ricordi fosse ancora vivo, Morgan avrebbe un contratto discografico a vita”
Conosco Morgan dal lontano 1994, quando debuttò televisivamente con i Bluvertigo nel mio programma Segnali di fumo su Videomusic. Allora portava i capelli lunghi e sapeva già tenere benissimo la scena. Poi il destino volle che Morgan ed io tornassimo a lavorare insieme in tv, in ben quattro suoi programmi in Rai, l’ultimo dei quali è stato Stramorgan su Rai 2. Oltre a questo abbiamo fatto un bel po’ di cose insieme. Detto questo, ci tengo a sottolineare un aspetto di lui che pochi conoscono. I suoi detrattori sui social lo criticano sostenendo che da anni non pubblica un disco e quindi il suo talento di compositore e autore è tutto da dimostrare. Lo accusano inoltre di essersi venduto alla tv come tutor dei talent show, salvo poi accorgersi che dai talent o se ne andava lui o veniva cacciato per motivazioni che nulla avevano a che vedere con il suo talento. A questi dispensatori del gossip e del sentito dire, che ci credano o meno, dico soltanto che nel mio cellulare sono strapieno di zip di suoi inediti registrati negli ultimi anni. Di alcuni, davvero straordinari, ritengo incomprensibile la non pubblicazione. Ci sono poi almeno altri sei zip con interi album di brani dei suoi cantautori preferiti, da Battiato a De André, da Tenco a Umberto Bindi fino a Sergio Endrigo, tutti riarrangiati e reinterpretati ( leggasi: reinterpretati e non cantati, tanto per non cadere nella litania della cover da copia e incolla). Un paio di anni fa ho proposto a due major uno di questi album e, nonostante i grandi complimenti ricevuti (“la qualità di Morgan non si discute”), la pubblicazione non è avvenuta. Motivo? Morgan è un artista divisivo, scomodo e non allineato, pertanto, lavorare con e per lui, richiede un impegno notevole, ben superiore rispetto a quello richiesto da un comune cantante pop disposto ad accettare qualsiasi condizione pur di pubblicare un disco e finire in televisione a fare il playback in qualsiasi programma capiti a tiro. Morgan è un artista che non vive certo in una gabbia d’oro. Tutt’altro. Tuttavia passa ogni santo giorno a comporre canzoni e musiche che poi per un motivo o per altro, non certo di tipo economico, non vengono pubblicate. Se poi il parametro del talento consiste nel disco d’oro, di platino o del successo da classifica gonfiato, allora possiamo decidere che Elettra Lamborghini vale artisticamente più di Tori Amos e che i Modà sono più talentuosi dei Radiohead. Idem se il parametro di valore artistico consiste nel numero di dischi pubblicati e non nella loro qualità. Dunque, perché sono passati ben 17 anni di attesa per la pubblicazione del nuovo disco di Morgan, E QUINDI, INSOMMA, OSSIA, guarda caso pubblicato dall’etichetta indipendente Egea e non da una major? La verità è che nel mondo discografico, e nello showbiz in genere, impera una ipocrisia grande come l’Amazzonia. Chiunque abbia parlato con me di Morgan, discografico o dirigente televisivo che sia, non mi hai mai manifestato dubbi sul suo talento artistico, tuttavia la paura di impegnarsi con lui era palese. Diciamoci la verità: un artista che non si allinea al mainstream, al politically correct e ai suoi diktat, oggi discograficamente non è in grado di esistere. E questo perché non esistono più discografici come Nanni Ricordi, tanto per citare il padre del cantautorato italiano. Se Nanni fosse ancora vivo, Morgan avrebbe un contratto discografico a vita. Ma nell’era della incompetenza e dell’ignoranza, il talento è più nascosto di un ago in un pagliaio.