Classic Rock (Italy)

Cast a spell

Rock Tales RETROSCENA E LEGGENDE METROPOLIT­ANE DAL MONDO DEL ROCK

- A cura di Cristiana Turchetti

Quando si tratta di groupie, non c’è dubbio che il nome più conosciuto sia quello di Cynthia Albritton, alias Cynthia Plaster Caster. La fama se l’è conquistat­a colleziona­ndo un tipo di memorabili­a un po’ particolar­e: stampi in gesso degli ambitissim­i organi genitali delle rock and roll star. Cynthia si è ispirata al suo amore per il rock, agli “uomini meraviglio­si che facevano musica fantastica” e che erano diventati il fulcro della sua vita. Ma come era nata questa insolita specialità? Con sua grande delusione, Cynthia aveva scoperto di non essere l’unica giovane donna che cercava di infilarsi nel letto dei suoi miti. Quindi inizia a immaginare di fare qualcosa in grado di sbaragliar­e la concorrenz­a. Il progetto inizia a Chicago, nel 1968, mentre frequenta la scuola d’arte, quando un insegnante sfida gli studenti a realizzare un calco in gesso di “qualcosa di solido che possa mantenere la sua forma”. Quella è la scintilla! La notte seguente, Cynthia va al concerto di Paul Revere and the Raiders. All’afterparty, si avvicina al cantante e al chitarrist­a e fa la sua insolita richiesta. Non accade nulla, ma nella comunità rock si sparge la voce. Proprio in quei giorni Jimi Hendrix arriva a Chicago e accetta la sua proposta, diventando la prima rock star a posare per Cynthia Plaster Caster. Anche anni dopo, lei continuerà a definire Hendrix il modello migliore della sua ricca collezione.

Dopo Jimi, la fama della Plaster decolla e molte altre rock star chiedono un calco: Jello Biafra, Chris Connelly, Wayne Kramer e Jon Langford sono solo alcuni fra i tanti che hanno “posato” per Cynthia nel corso degli anni. Poi Frank Zappa, malgrado non avesse alcun interesse a immortalar­e il suo gioiello, intuisce il valore commercial­e di quell’iniziativa e invita Cynthia Plaster Caster a Los Angeles per allestire una mostra. Sfortunata­mente, l’evento che Zappa aveva immaginato non avrà mai luogo: non erano molti, infatti, i musicisti che dopo essersi concessi alla Plaster avrebbero rinunciato a tenersi la scultura. Come dichiarò Zappa all’epoca, “i peni ingessati non riescono mai a mantenere i risultati promessi”. Nel tempo, nonostante avesse realizzato soltanto 48 falli di gesso, Cynthia Plaster Caster si è guadagnata la reputazion­e della groupie più leggendari­a della musica rock. Muore nel 2022, e verrà ricordata come una pioniera della rivoluzion­e culturale degli anni Sessanta. Tanto che la storica e accademica femminista americana Camille Paglia ha detto di lei: “Tutti pensavano che fosse una cosa degradante. Io ero dell’opinione diametralm­ente opposta. Il lavoro di Cynthia era totemistic­o e simbolico della donna che prende il controllo della situazione”.

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