Alice Cooper
Billion Dollar Babies
Riedizione di lusso per i bambini da un miliardo di dollari: due Cd e tre Lp con la copertina portafoglio completa, e cioè con gli sticker, la banconotona e in più un inserto con la storia del disco. L’originale è rimasterizzato e non mancano varie bonus (tra le quali i rock’n’roll Coal Black Model T e Slick Black Limousine) insieme a BILLION DOLLAR BABIES LIVE, registrato nell’aprile del 1973 in Texas e pubblicato solo su vinile per il Record Store Day del 2019. All’epoca, Glen Buxton ha grossi problemi di salute e così molte sue parti per l’album vengono suonate da Mick Mashbir, Dick Wagner, Reggie Vincent e Steve Hunter. Inoltre nella formazione si respira un po’ di nervosismo: il management e Bob Ezrin spingono per Cooper star e i compagni, a ragione, non vogliono essere considerati solo la sua backing band. Sotto il nome di Alice ancora ci sono cinque personalità. Ezrin, però, ci mette tutto il suo ingegno di produttore e il lavoro funziona, sia creativamente sia nelle chart, tanto da divenire l’album più venduto fino ad allora del gruppo. Molto orecchiabili sono No More Mr. Nice Guy, Raped And Freezin’ e l’irresistibile Elected; contorta e grandiosa Sick Things, istrionica e sardonica Generation Landslide; Mary Ann è la parodia di una pop ballad d’amore. Poi nella stravagante title-track c’è Donovan seconda voce, Happy Hooray è l’irriconoscibile cover di un pezzo di Rolf Kempf, in Unfinished Sweet si fa teatro su una terribile visita dal dentista con citazione dal James Bond Theme. In chiusura, I Love The Dead: necrofilia o accettazione della morte come parte della vita?