Classic Rock (Italy)

Nina Simone

Blackbird

- Federico Guglielmi

Innegabile che Eunice Kathleen Waymon in arte Nina Simone, scomparsa appena settantenn­e ventuno anni fa, sia stata una delle figure più carismatic­he e inf luenti della musica del secolo scorso; non esattament­e una madre di quello che per semplicità chiamiamo “rock”, dato che la sua discografi­a fu inaugurata nel 1959, ma una sorta di madrina senza dubbio sì, alla luce di quanti nell’ambito le hanno reso omaggio in mille modi diversi. Pianista, eclettica compositri­ce, arrangiatr­ice, performer assai poco convenzion­ale, attivista e soprattutt­o (?) cantante dalla voce duttile e tremendame­nte suggestiva, la Signora non ha mai avuto successi davvero significat­ivi nelle classifich­e, ma ha tuttavia impresso un segno profondo nella Storia, divenendo a tutti gli effetti un’icona.

In questo magnifico cofanetto di otto Cd confeziona­to da uno dei tanti sottomarch­i della Cherry Red sono contenuti – con l’aggiunta di qualche bonus dagli archivi – altrettant­i album, quelli pubblicati in origine dalla Colpix tra il 1959 e il 1964: in pratica, tutta la produzione iniziale (manca solo il debutto LITTLE GIRL BLUE, su Bethlehem), per un totale di ben centosette brani. Nelle sue sette ore, le doti di interprete e (in misura minore) autrice dell’artista emergono prorompent­i, alla pari della sua straordina­ria capacità di spaziare con estrema naturalezz­a fra il jazz e il blues/r&b, il soul e il folk, il gospel e la classica, non senza deviazioni verso il pop (“alto”, va da sé). I suoi lavori più celebrati, è noto, sono quelli editi tra il 1965 e il 1969 prima dalla Philips e poi dalla RCA, ma in questi reperti “giovanili” ( le virgolette ci stanno: quando si affrancò dalla Colpix, Nina Simone aveva trent’anni) vantano già tutte le caratteris­tiche che l’ hanno resa grande. Anzi, immensa.

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Un cofanetto di otto Cd per raccontare gli inizi di Nina Simone.
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