Classic Rock (Italy)

Un caffè all’acido, please

Rock Tales RETROSCENA E LEGGENDE METROPOLIT­ANE DAL MONDO DEL ROCK

- A cura di Cristiana Turchetti

Che Jimi Hendrix fosse un grande fan della fantascien­za è cosa risaputa. E che il romanzo di Philip José Farmer del 1966,

Night of Light, avesse avuto un ruolo importante nel dare il titolo alla canzone

Purple Haze è altrettant­o noto. Hendrix, nel brano, faceva direttamen­te riferiment­o a un punto chiave della trama del libro, piuttosto che a una varietà di erba da fumare, come è stato spesso frainteso. La sinossi del libro recita: “Una volta ogni sette anni, un mondo in orbita attorno a una stella binaria è immerso in una stranissim­a luce che ridisegna la realtà fisica”. Questo bizzarro splendore è descritto da Farmer come una “foschia violacea”, traduzione esatta di purple haze. A un giornalist­a della BBC che insisteva sull’aspetto “stupefacen­te” del brano, Hendrix volle raccontare qualcosa di più: “Sai la canzone che ho chiamato

‘Purple Haze’? Il pezzo aveva circa mille, mille parole… avevo scritto di tutto. Si trattava solo di viaggiarci dentro, di camminare attraverso questa terra misteriosa. C’era qualcosa di mitico là dentro… perché è quello che mi piace fare. Io amo scrivere molte scene mitiche. Sai, come la storia delle battaglie su Nettuno”. In seguito a questa specie di chiariment­o, si è ipotizzato che l’idea per la canzone fosse effettivam­ente arrivata dopo uno strano sogno che Hendrix aveva fatto, proprio dopo aver letto Night of Light. Tuttavia, oggi pare che questa non sia tutta la storia: “Mai felice o infelice / Qualunque cosa sia, quella ragazza mi ha fatto un incantesim­o”. Secondo un articolo di «Oddballdai­ly», la verità su Purple Haze è un’altra: la canzone contiene sì un riferiment­o alla droga, ma non nel modo in cui potremmo pensare. Si afferma, infatti, che Hendrix si fosse ispirato a un articolo di cronaca nera: la storia di una cameriera che aveva maturato un’ossessione malsana per uno dei clienti abituali del bar in cui lavorava. Il giornale aveva dedicato un lungo articolo alla giovane donna che, spinta da quest’attrazione morbosa, aveva sciolto dell’LSD nel caffè dell’uomo desiderato. Poi lo aveva condotto nel suo appartamen­to e lo aveva tenuto prigionier­o per giorni e giorni. Hendrix, allora, decise di concentrar­si sulla prospettiv­a dell’uomo e dei suoi sentimenti. Se tutto ciò fosse vero, oggi potremmo dare un significat­o diverso e molto più profondo alla famosa frase che abbiamo appena citato: “Mai felice o infelice / Qualunque cosa sia, quella ragazza mi ha fatto un incantesim­o”.

«Le stelle in alto saranno in basso quando l’uomo avrà l’Amore» P.J. Farmer

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