25 The Garden USE YOUR ILLUSION I, 1991
Sguaiata e psichedelica, con l’apparizione di un ospite a sorpresa (Alice Cooper che ricambia la cortesia di qualche anno prima, quando i GN’R si erano uniti a lui per la cover di Under My Wheels). Fosse stato un qualsiasi altro gruppo, vi domandereste cosa avevano in mente. Ma essendo i Guns, la risposta giusta è “di tutto”.
Alice Cooper: “Ingaggiammo i Guns N’Roses per il loro primo tour, e la prima sera, dopo che si erano appena esibiti, dissi ai miei: ‘Stasera dobbiamo spaccare’. Avevano tutto: atteggiamento, suono, sfrontatezza. Per averli in tour dovetti mandare uno a pagare un paio di cauzioni, perché qualcuno di loro era in galera. Eravamo dei fratelli maggiori, e loro sapevano che potevano chiamarmi in qualsiasi momento. Per The Garden Axl mi chiamò alle due del mattino: ‘Puoi venire in studio?’. Risposi: ‘Certo. Arrivo subito, ma non posso passare tre giorni a farla’. Quando arrivai, era tutto molto ordinato: c’era Axl, e forse anche Slash e Duff. Era tutto pronto. C’era anche il testo. Ascoltai il brano tre volte e dissi: ‘No problem’. Axl non mi dovette spiegare di cosa parlasse The Garden.
Scrivendo anch’io testi, vedevo dove volevano arrivare. Avevo l’immagine chiara in mente. Per me, ‘the garden’ è dove scegli la droga che vuoi. Volendo dare credito ai Guns N’Roses, per quanto in quel momento fossero disfunzionali, avevano delle buone idee. Come ogni altro gruppo hard rock, partivano dal blues, e The Garden ha un approccio molto moderno alla cosa, con la psichedelia che trasuda dal testo. Il tutto su un sound molto stradaiolo. Slash aveva detto che quando la cantava Axl cercava di imitarmi, e così decisero di chiamare l’originale. In quel che faccio c’è una buona dose di cinismo e humour nero. Credo che fosse proprio questo che volevano aggiungessi al brano – lo volevano un po’ più minaccioso. Mi dissero solo: ‘Falla come ti senti di farla’”. “Axl avrebbe potuto farmi un paio di appunti, ma la chiudemmo abbastanza in fretta – due o tre prove – e quando disse che andava bene ne fui sorpreso. Una volta finito, non rimasi. Dissi: ‘Ragazzi, lo so che voi restate svegli per tre giorni di fila, per cui me ne torno a casa’. Ci ridemmo sopra, perché sapevano che c’ero passato anch’io. Ho cantato un sacco di cose, con un sacco di gente, ma è sempre bello far parte di un classico. E USE YOUR ILLUSION non è solo un disco: è un disco che ha fatto la storia”.