Def Leppard
Pyromania
UNIVERSAL MUSIC
Quando nel 1987 gli inglesi Def Leppard, eroi dell’hair metal, conquistano l’America a suon di milioni di copie di HYSTERIA, non arrivano dal nulla. Quattro anni prima avevano seminato bene con quello che per molti è il loro album migliore, PYROMANIA, un vero campione d’incassi. È il primo disco che vede l’ex Girl Phil Collen alla chitarra, in sostituzione di Pete Willis (che appare comunque in numerosi brani), con la conferma del produttore Robert Mutt “Re Mida” Lange. La band entra in studio con le idee chiare, come ricorda il bassista Rick Savage: “Fin dai primi giorni avevamo un’idea di come volevamo suonare: un enorme muro di chitarre e batteria a supporto di voci e melodie smisurate”. E il risultato è esattamente questo, brani come Rock! Rock! (Till You Drop), le mega hit Photograph, Stage Fright, Foolin’ e Rock Of Ages, sono la testimonianza di un disco senza cedimenti, una successione di singoli radiofonici, che abbracciano hard rock e AOR. Dopo l’edizione deluxe rimasterizzata del 2009, addobbata con un concerto del 1983, per stappare lo champagne a 40 anni dall’uscita, esce questa “Deluxe Expanded Edition”, prodotta da Ronan McHugh e dal cantante Joe Elliot. La perla del box, doppio o quadruplo, è l’inedito No You Can’t Do That, ritrovato, come leggenda vuole, in un nastro impolverato. Poi scoviamo ben 22 demo e versioni grezze, cose – possiamo dirlo – da maniaci. Molto più interessante la versione con due concerti del periodo, Dortmund e Los Angeles, l’apparato fotografico inedito e le interviste dei musicisti. Difficile resistere alla tentazione, ma quante volte ascolteremo il materiale inedito?