Classic Rock (Italy)

The Waterboys 1985

- Francesco Donadio

CHRYSALIS

“Fuori tutto!” sembra essere diventato il mantra di Mike Scott, che dopo aver pubblicato due corposi box set composti da session e tracce live collegate alla realizzazi­one di FISHERMAN’S BLUES (1988) e ROOM TO ROAM (1990), ora rivolge la sua attenzione a quella che è forse la perla assoluta di tutta la produzione dei Waterboys, il terzo Lp THIS IS THE SEA. Qualcosa di quelle session era già trapelato, ma solo ora la storia dello sforzo creativo di Scott e soci (Anthony Thistlewai­te e Karl Wallinger) durante l’anno di grazia 1985 viene narrata per intero, nell’arco di 6 Cd – il sesto dei quali è il disco originale, rimasteriz­zato – e 95 brani di cui 64 inediti, un misto di demo casalinghi e non, versioni alternativ­e, outtakes, tracce dal vivo e session per radio e tv. È, in generale, un bel sentire, in quanto i vari demo e versioni alternativ­e di The Whole Of The Moon, Trumpets, Don’t Bang The Drum e This Is The Sea (qui anche con Tom Verlaine alla chitarra) offrono squarci interessan­ti, come anche numerose outtake (per esempio la splendida, già edita, cover di Sweet Thing di Van Morrison) che non trovarono posto sul disco. Per contro, meri abbozzi strumental­i quali Son of Rags, Theme e Fuzz Guitar Vamp, come anche la scompiglia­ta cantata collettiva su Paisley Park di Prince, non dicono nulla sul processo creativo e, anzi, occupano solo spazio. Tanta roba insomma, per un capolavoro della “Big Music” che meritava una rievocazio­ne all’altezza, ma forse anche troppa: onestament­e almeno un terzo dei 64 inediti potevano essere lasciati là dov’erano, negli armadi dove stavano prendendo polvere.

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The Waterboys: il loro 1985 rivissuto in 6 Cd.
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