L’arte di Hans Ruedi Giger
Nasce a Coira nel 1940 l’artista che ha contribuito a trasformare l’Horror da classico in modern: creature biomeccaniche, adimensionali, super anatomiche, cyborg di dolore ed erotismo. Con l’Alieno di Ridley Scott, Giger riscrive l’inconscio. Della sua imponente discografia proponiamo quattro monumenti del rock. BRAIN SALAD SURGERY (Manticore, 1973) rappresenta una spinta innovativa rispetto ai lavori precedenti degli Emerson Lake & Palmer, sia per la musica sia per l’estetica, in una miscela che solo Giger poteva rendere un apice del prog. KOOKOO (Chrisalis, 1981) è un acrilico su foto di un metro quadrato che Giger realizza su richiesta di Debbie Harry. Ascoltando la sua musica, Giger scopre il punk e sostituisce le spille da balia con l’agopuntura, per trasformare Blondie in una divinità bioelettrica in comunione con i quattro elementi. Per il suo progetto solista, l’eterno axeman di Billy Idol, Steve Stevens, vuole dare ad ATOMIC PLAYBOYS (Warner Bros, 1989) un volto capace di rispecchiare il suo chitarrismo. Giger propone anatomie aliene, cui la sei corde dona l’umanità che di solito manca nel suo consueto mondo. Infine, TO MEGA THERION (Black Noise, 1985), il debut album dei Celtic Frost: la sinergia tra il surrealismo di Giger e il sound della band svizzera produce una pietra miliare di avanguardia. Come per altre band non incluse in questa esigua galleria, l’arte biomeccanica non è mai casuale e ha creato ogni volta un legame cromosomico unico. Giger muore a Zurigo nel 2014, per un’infezione contratta a seguito di una caduta.