SAINT-SÄENS
MUSIQUE
DE CHAMBER AVEC VENTS
INTERPRETI Les Solistes de l’Orchestre de Paris et de l’Opéra de Paris CD Indé 019 PREZZO € d.d.
´´´´ L ’immagine di Saint-Säens è affidata ancor oggi quasi esclusivamente all’opera San
sone e Dalila e a quell’estroso divertimento che è Il carneva
le degli animali, con l’elegante cammeo della sinuosa melodia del Cigno; quasi del tutto in ombra l’altra copiosa produzione dove una parte consistente è occupata dalla musica da camera e dal pianoforte; un pianismo contrassegnato da quella nitidezza in cui si rifletteva il credo estetico del musicista: “Pour moi, l’art c’est avant tout la forme”. Fede che si ritrova nelle tre Sonate per pianoforte e i prediletti strumenti a fiato, fagotto, clarinetto, oboe, concepite nel suo ultimo anno di vita, parte di un progetto che prevedeva sei Sonate, interrotto con la morte alla terza, guarda caso, com’è avvenuto per Debussy e Poulenc. Senza dubbio l’ideale di classicità che avvolge queste pagine ha contribuito all’oscuramento cui si accennava e a celare quella sensibilità e quel particolare gusto, tipicamente francese, che penetra la scrittura di Saint-Säens dove attraverso la purezza classica filtrano umori ammiccanti, come quello che sprizza con piglio eccitante dal Secondo Concerto per pianoforte e orchestra, una delle opere strumentali sopravvissute per il suo brillante virtuosismo il cui inizio serioso, bachiano, sfocia in una briosa tarantella finale, ciò che farà dire a qualche commentatore malizioso “on va commencer avec Bach et terminer avec Offenbach”. Uno spirito che circola amabilmente, tra chiaroscuri trepidamente sentimentali, nelle tre Sonate come pure nel delizioso Septuor, composto nel 1880 su invito della Società “La Trompette”. Un disco storico che testimonia l’eccellenza di eminenti solisti: Maurice Allard, Maurice Bourgue, Gilbert Coursier, Jean Marie Darrè, Maurice Gabai, Annie d’Arco, Roger Delmotte e il mitico Quartetto Pascal.
GIAN PAOLO MINARDI