Classic Voice

E Juan Diego fu

Tre le nuove produzioni scelte da Palacio: inaugura La donna del Lago con cui Flórez (protagonis­ta anche del recital del 19 agosto) festeggia i vent’anni dal suo primo Rof

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appuntamen­to principe dell’estate musicale italiana, dispiace per gli altri ma è così, resta Pesaro. Dunque, ecco il Rossini Opera Festival numero 37, dall’8 al 20 agosto, il primo con la direzione artistica di Ernesto Palacio: e sulla carta, in attesa della verifica del palcosceni­co, è un gran bel Rof. Tre titoli d’opera, come di consueto: La donna del lago, Il turco in Italia (nuova produzione, direttrice - o direttora? In questi tempi di sindache o sindachess­e l’incertezza regna sovrana – l’emergentis­sima Speranza Scappucci, regia di Davide Livermore, in cartellone Erwin Schrott, Olga Peretyatko, Nicola Alaimo, René Barbera e Pietro Spagnoli) e Ciro in Babilonia (ripresa dello spettacolo di Livermore del ‘12, direttore Jader Bignamini, cantano fra gli altri Ewa Podles e Pretty Yende). E poi l’Accademia Rossiniana con i suoi concertisa­ggi conclusivi e il consueto Viaggio a Reims delle belle speranze; i concerti di belcanto di Pietro Spagnoli e Monica Bacelli; l’Hommage à Nourrit di Michael Spyres; e il Flórez 20, gran galà di tenorissim­o & Friends per ce- lebrare i vent’anni dal debutto in loco del divo Juan Diego con la memorabile partecipaz­ione last minute a una Matilde di Shabran che lo rivelò a tutti, e forse anche a se stesso. Ma l’appuntamen­to più atteso, manco a dirlo, è quello con cui il Festival comincia: la nuova Donna del lago (foto in alto), che mette insieme le due “emme” più richieste dell’opera italiana di oggi: quella di Mariotti Michele, direttore, e di Michielett­o Damiano, regista (affiancato dalla sua squadra: Paolo Fantin scenografo, Klaus Bruns costumista, Alessandro Carletti lighting designer). È una Donna del lago che si annuncia onirica e “acquatica”, immersa in un liquido amniotico di rimembranz­e e rimpianti (siamo proprio sicuri che, accasata con Malcolm, Elena non faccia ancora un pensierino su Re Giacomo?), forse la prima occasione di vedere “risolta” scenicamen­te quest’opera dalla drammaturg­ia impossibil­e. Ma Rossini, com’è noto, bisogna anche cantarlo, e possibilme­nte bene altrimenti non ha davvero più senso. La compagnia della Donna presenta allora un giudizioso mix di soliti noti (Spyres, che fa Rodrigo), meno noti (l’interessan­tissimo contralto Varduhi Abrahamyan, già Malcolm nella produzione di Loy all’An der Wien) e per nulla noti: la protagonis­ta. Salome Jicia, al suo primo cimento importante. E poi, naturalmen­te, c’è il signore del luogo, lui, Juan Diego Flórez, al suo ennesimo Giacomo: “Ma no, sembra che l’abbia cantato tantissime volte – ride JDF – però in realtà dell’opera ho fatto in tutto cinque o sei produzioni, saranno un cinquantin­a di recite: pochissime, rispetto agli Almaviva o ai Lindoro o ai Ramiro. Però da questa occasione mi aspetto tantissimo. Con Michielett­o non ho mai lavorato direttamen­te, anche se ho cantato nella ripresa bolognese della sua Lucia di Lammermoor di Zurigo, e lo apprezzo moltissimo. Quanto a Mariotti, ci conosciamo da quando eravamo piccoli, cioè da quando era piccolo lui, visto che io sono più anziano”. Grande parte-David, acutissima, fioritissi­ma ma anche piena di fremiti già preromanti­ci, quella di Giacomo: “Penso che quello della Donna del lago sia in assoluto il Rossini più difficile da cantare. Per la tessitura, certo, ma anche per la scrittura estremamen­te impegnativ­a. Credo di poterlo ancora eseguire, magari in maniera un po’ diversa dal solito”. Non inizierà anche lei ad aggiustars­i le parti, come molti suoi illustri e meno illustri colleghi... “No, affatto. Le note ci saranno tutte. Quello che cambia e si affina, con gli anni, è l’approccio interpreta­tivo. Quando hai già cantato tante sue opere e torni a Rossini, è naturale cercare soluzioni diverse, più sfumate, più interioriz­zate. Con l’età, magari, diventa meno facile eseguire le note. Ma di certo le si caricano di significat­i nuovi”. ALBERTO MATTIOLI

Rossini Opera Festival

Pesaro, Adriatic Arena, Teatro Rossini, Auditorium Pedrotti dall’8 al 20 agosto

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