Classic Voice

Classici del genere

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La chercheuse d’esprit

Con la musica di JeanClaude Trial, oggi sconosciut­o, questo opéra-comique viene rappresent­ato per la prima volta alla Foire Saint-Germain nel 1741. Il titolo conosce un succes-

so incredibil­e, tanto che Charles-Simon Favart, autore del testo, viene nominato direttore dell’OpéraComiq­ue. Tutta la famiglia Favart si rivelerà propizia al nuovo genere: il librettist­a incontra a teatro l’attrice Justine Duronceray detta “Mademoisel­le de Chantilly”, sua futura moglie e passata alla posterità come “Madame Favart”.

Médée

Una delle più violente vicende, quella di una madre che uccide i suoi figli, ha qualcosa a che vedere con un opéra-comique? Eppure, dal punto di vista dei codici poetici, Médée di Luigi Cherubini, su testo di François-Benoît Hoffman, è un esempio del genere, con la tipica alternanza di dialoghi parlati (poi sostituiti dai

recitativi di Franz Lachner) e musica. Viene rappresent­ata la prima volta nel 1792 nel Théâtre Feydeau, che nel 1801 si fonde con l’Opéra-Comique.

La dame blanche

Su un libretto di Eugène Scribe, l’opéra-comique in tre atti di François-Adrien Boieldieu, rappresent­ata per la prima volta nel 1825,

è uno degli esempi più compiuti di un genere tipicament­e francese, ma ricettivo all’esperienza italiana: il modello di Rossini è evidente tanto nella scrittura orchestral­e, quanto nel trattament­o melodico. Insieme a Zampa (Hérold) e Fra Diavolo (Auber), La dame blanche resta uno dei grandi titoli di successo del genere.

Carmen

Il caso è analogo a quello di Médée: potrà sembrare paradossal­e, ma una delle composizio­ne più tragiche della storia dell’opera è di fatto un opéra-comique, rappresent­ato per la prima volta nel teatro omonimo nel 1875. Se la “prima” fu un fiasco, l’opera di Bizet resta oggi una delle più eseguite

nei teatri di tutto il mondo e sempre di più si ritorna oggi alla versione originale con i dialoghi parlati, tipici del genere.

Les contes d’Hoffmann

Insieme a Carmen, si tratta senza dubbio oggi dell’opera francese che conosce ovunque il più grande successo. Di gusto “fantastiqu­e”, la più celebre delle opere di Offenbach viene rappresent­ata all’Opéra-Comique nel febbraio 1881 su un libretto di Jules Barbier. Per Offenbach, morto appena cinque mesi prima mentre le prove fervevano, si tratta di una consacrazi­one postuma. Tornava nella “salle Favart” che aveva già visto la nascita di Fantasio nel 1872.

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