MILHAUD COMPLETE VIOLIN SONATAS COMPLETE VIOLA SONATAS
Mauro Tortorelli
VIOLINO E VIOLA
Angela Meluso
PIANOFORTE
2 Brilliant Classics 95232 CD
8,60
PREZZO
★★★
Con stimolante progressione la discografia è andata via via ricomponendo, tassello dopo tassello, il monumentale mosaico rappresentato dall’opera smisurata del musicista di Marsiglia, ammontante ad oltre 450 titoli, lavori ramificati lungo ogni direzione possibile, dal teatro al cinema. Vastissimo anche il campo della musica da camera dove si contano ben 18 Quartetti. Molto sollecitante quindi anche questa offerta del duo formato da Mauro Tortorelli, che imbraccia sia il violino che la viola, e dalla pianista Angela Meluso, interpreti uniti da una bella intesa che già si era avuto modo di apprezzare in un altro disco comprendente l’intera opera violinistica di Saint-Saëns. L’ascolto di questi due cd ci consente di ripercorrere il lungo cammino dell’originale musicista, che si definiva “un François de Provence et de religion israélite”, termini che risultano significativi nella immagine del suo percorso stilistico dove la freschezza di umori della sua terra si intride di elementi del folklore ebraico per arricchirsi di altri ingredienti offerti dalla varietà di esperienze che hanno accompagnato la lunga vita del musicista, morto a Ginevra nel 1974. Sono evidenti i segni della radicata tradizione sonatistica francese nella prima Sonata per violino del 1911 dove però si possono cogliere alcuni tratti, nel profilo melodico come nella suggestione ritmica, che andranno prendendo corpo nella produzione successiva, quella legata al soggiorno brasiliano, 1917-1918, in qualità di addetto d’ambasciata a fianco di Paul Claudel, soggiorno che lascia tracce sensibili nella seconda Sonata, del 1917 appunto, ma che poi si prolungheranno lungo l’intero arco compositivo. Folklore e sperimentazione quali elementi caratteristici che spiccheranno nell’esperienza con il “Gruppo dei Sei” tra i quali Milhaud, con la sua inclinazione alla politonalità e alla polimelodia, risulterà il più avanzato; ma che pure agiranno come movente, sempre però abbinati ad un inconfondibile profumo melodico, nelle opere successive, nate nel lungo periodo trascorso in America dove, espatriato per ragioni razziali, rimarrà fino al 1947; ne sono testimonianza le due Sonate per viola del 1944. Curioso corredo delle proposte sonatistiche, cui si aggiunge la poetica Printemps op. 18, del 1914 e i Quatre visages per viola del periodo americano, è uno dei tre Capricci di Paganini riletti con un’estrosa ornamentazione pianistica, dedicati a Joseph Szigeti.
G.P.M.