VIVALDI CONCERTI PER DUE VIOLINI
solisti Giuliano Carmignola,
VIOLINI Amandine Beyer
Gli Incogniti
ENSEMBLE
Amandine Beyer
DIRETTRICE
Harmonia Mundi HMC 902249 CD
16,50
PREZZO
★★★
Sconcertante caduta di stile della brava Amandine Beyer, che dalla logica dello star system si è lasciata indurre ad un matrimonio d’interesse non troppo ben assortito con il riciclato eccellente Giuliano Carmignola. Questo antico allievo di Henryk Szeryng e Nathan Milstein (due grandi ai tempi loro) funzionava ancora bene in un analogo repertorio vivaldiano con l’altrettanto riciclata Viktoria Mullova e sotto la mite sferza direttoriale di Andrea Marcon, ma qui agisce da corpo estraneo, attirando la sua partner e il raffinato ensemble Gli Incogniti nel gorgo di un esibito virtuosismo ginnico all’insegna dell’indifferenza verso sfumature di fraseggio, ricerca di sonorità “storicamente informate”, approfondimento della retorica e degli affetti secondo il codice barocco, e – in breve – verso quant’altro possa distinguere il Vivaldi anni Sessanta di Claudio Scimone dalle più problematiche riletture dei tempi nostri. Legittima operazione nostalgia, ne conveniamo, ma ciò che più irrita sono i peana autocelebrativi da ufficio-stampa cui dà voce il musicologo apostata Olivier Fourès, a base di fumose metafore schermistiche condite da psicologismi d’accatto quali ad esempio: “Il doppio concerto vivaldiano è, più che una giostra, la messa in scena di una giostra. Un palcoscenico su cui due solitudini, all’interno di un gruppo, s’incontrano, poi si misurano e infine si confortano a vicenda […] e invitabilmente s’emancipano. […] In fin dei conti il vero trionfo sarà collettivo”. Sì: il trionfo del bla-bla al ritmo di 64 semicrome al secondo. Lo spirito circense dell’operazione si rivela vieppiù nella grafica di copertina, raffigurante i Pulcinelli gozzuti e nasuti di Giandomenico Tiepolo.
CARLO VITALI