“Quei soldi ai profughi”
In attesa delle rivelazioni contenute nella nuova biografia, la Scala gli dedica una mostra, Milano, Torino e Bologna concerti. E Parma non brilla
Le celebrazioni toscaniniane sono cominciate nel dicembre scorso in Israele, con un concerto diretto da Riccardo Muti che ha riproposto il programma con cui Toscanini nel 1936 tenne a battesimo l’attuale Israel Philharmonic Orchestra, allora Orchestra di Palestina. E molte le iniziative in programma nei prossimi mesi. A Milano, il 22 marzo sarà inaugurata al Museo Teatrale della Scala una mostra curata da Harvey Sachs e Franco Pulcini che ripercorrerà la vita e il mito di Toscanini e che resterà aperta fino al 4 giugno. A Torino, il Teatro Regio digitalizza e rende disponibili sul suo sito internet programmi, locandine, fotografie, manoscritti e documenti degli anni torinesi di Toscanini. Fra i concerti che saranno dedicati al Maestro, da ricordare quelli diretti da Riccardo Chailly: alla Scala il 25 marzo, nel giorno del 150° anniversario della nascita, e poi a Lucerna l’11 agosto, nella serata inaugurale del Festival. Michele Mariotti dirigerà per Toscanini l’Orchestra della Rai a Torino il 20 marzo e poi l’Orchestra del Teatro Comunale a Bologna il 25 marzo. L’Opera di Firenze ricorderà il grande direttore in occasione delle recite del Flauto magico. Due le novità editoriali annunciate. Toscanini. The Maestro: a Life in Pictures (nell’edizione italiana “La vita e il mito di un maestro immortale”) esce per la Rizzoli International a cura di Marco Capra con prefazione di Antonio Pappano. È l’ennesimo libro fotografico su Toscanini, ma si giustifica perché molte immagini sono inedite o poco conosciute e soprattutto il testo di Capra è di intelligente divulgazione. Il libro sarà presentato il 19 marzo al Quirinale alla presenza del presidente della Repubblica e poi di nuovo alla Scala il 22 marzo, quindi a fine mese a Washington e a New York.
Poi c’è l’attesissima nuova biografia di Harvey Sachs, che arriva a quasi quarant’anni dalla precedente e che s’intitolerà Toscanini, Musician of Conscience. Dovrebbe uscire negli Stati Uniti a fine giugno ed essere poi tradotta in italiano dal Saggiatore (che nel frattempo ripubblica il volume delle lettere toscaniniane). “Sarà un mattone di oltre 900 pagine”, anticipa l’autore, “con una cronologia completa consultabile su internet. Le novità? Molte informazioni in più sui rapporti con altri musicisti, per esempio con Mahler. E la scoperta di quanto Toscanini abbia aiutato finanziariamente i profughi in fuga dal nazismo o dal fascismo nonché i connazionali ridotti in povertà”.
E Parma, la città natale? Era stato nominato un comitato organizzativo ed è stato creato un logo con la nota caricatura di Caruso. Ma non sono arrivati finanziamenti dal Ministero e così, dopo una serata al Regio con Muti e Sachs che hanno ricordato il Maestro, per ora non si annunciano grandi iniziative: il concorso per direttori della Fondazione Toscanini, la ricollocazione di una (brutta) statua, la ripubblicazione di un libro fotografico, un convegno al Conservatorio. Nel 1958, per ricordare Toscanini, al Regio erano sfilati in poche settimane direttori come Bernstein, Celibidache, Gavazzeni, Maazel, Klemperer, Previtali: altri tempi!