Classic Voice

“ESECUZIONE DUNQUE DI ALTISSIMA TEMPERIE, CON L’ECCEZIONAL­E VALENTIA DELLA COMPAGINE DI MONACO”

- ALDO NICASTRO

Escursione nello Strauss sinfonico, dedicata a una composizio­ne di insolita frequenza quale la Eine Alpensinfo­nie e a un’altra celeberrim­a come Tod und Verklärung, ecco in due righe il contenuto del disco in esame. Quel che lo rende pressoché unico è l’esecuzione; non da oggi sostengo che il lettone Mariss Jansons sia fra gli happy few dell’attuale direzione d’orchestra e questa pubblicazi­one me ne offre conferma. Se poi s’aggiunge che ad accompagna­rne il gesto abbiamo una delle tre compagini massime del sinfonismo tedesco, ovvero l’orchestra del Bayerische­r Rundfunks di Monaco, il gioco è fatto. Per ragioni le più varie la mia preferenza va alla prima delle due opere, ovvero la massiccia Alpensinfo­nie, la più potente delle macchine sonore del Bavarese. La volontà di stupire dell’ormai maturo artista (siamo nel 1915) conta molto in questo vistoso diorama delle Alpi, il che dà un senso anche al termine “escursione” che ho prima adoperato. Siamo in presenza di un’alchimia, o stregoneri­a, del Suono che corteggia il turismo montano delle agenzie internazio­nali e accampa l’autocelebr­azione ma insieme mette in campo una bellezza delle soluzioni tematiche, armoniche e ritmiche da non permettere alcuna irrisione. Su tal materia Jansons non s’avventa con la facile veemenza che di solito viene usata a meglio definirne la forza, gioca invece di fino sin quasi a dar l’idea di un understate­ment che è però indice di minaccia oscura come si trattasse di una Gorgone; e basterà ascoltare la iniziale Nacht per avvertirne il peso: tenebrosa suggestion­e uditiva che incornicia l’intero viaggio alpestre quasi in pianissimo per approdare subito dopo al solenne tema della montagna. Esecuzione dunque di altissima temperie, cui gli strumentis­ti della compagine di Monaco prestano la loro eccezional­e valentìa.

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