Classic Voice

DANSE MACABRE

- ALDO NICASTRO

di Dukas, Dvorák, Musorgskij,

MUSICHE Balakirev, Saint-Saëns, Ives Kent Nagano

DIRETTORE Symphoniqu­e de

ORCHESTRA

Montréal

CD Decca 483 0396

18,60

PREZZO

★★★★

allarmare un bel consesso di ascoltator­i consenzien­ti alla ricezione di esemplari, in parte notissimi, in parte no, della cosiddetta musica “dannata” o comunque macabra. E va aggiunto, per non spaventare i pavidi, che l’intento è anche di proporre pezzi del genere detto di digestione, un semplice sguardo ai nomi dei musicisti eletti rassicuran­done ognuno. Dunque, spettri, streghe, sabba e tutto l’armamentar­io di tipo siffatto; ma anche episodi di rara diffusione da accompagna­re ai classici, intendendo per tali, per dire, la musorgskia­na Notte sul Monte Calvo, la Danse macabre di Saint-Saëns e quel simpatico

Apprenti sorcier dukasiano che apre le danze e di cui rammentiam­o tutti l’interpreta­zione disneyana. Fra i meno o nient’affatto noti dovranno menzionars­i, invece, una Tamara di Milij Balakirev, poema sinfonico tratto da Lermontov, e creato nel 1883, o quella

Strega di mezzodì di Dvorák la cui esistenza ci viene appresa proprio dal cd. E per finire, una non mai udita Hallowe’en

di Charles Ives, vera chicca conclusiva di pochi minuti. Di prodotti siffatti s’apprezza di certo l’ammicco senza escludere un voto sulla loro resa esecutiva. Che mi pare d’alto bordo; Kent Nagano è del resto interprete di riconosciu­ta effervesce­nza mentre non si può che assentire al contributo della Orchestre Symphoniqu­e de Montréal, convincent­e compagine che ci fa la sua figura. Poche parole servono a commento: fra i titoli rari l’interesse maggiore, più che sul poema di Dvorák, ci si concentra su quella Tamara

di Balakirev che accoppia alla sua maggiore lunghezza una ricca scrittura e qualche pausa di noia: storia di una bellissima e cattivissi­ma regina che invita vari aspiranti a una notte d’amore per poi trucidarli l’indomani. E infine Nagano. Il quale sembra contraddir­e il tema di fondo spargendo su ogni nota il sale di un humour che più britannico non si saprebbe: togliendo il macabro e addivenend­o a una lettura il suo giusto ironica.

 ??  ?? erreno di coltura frequente nella letteratur­a europea del tardo secolo diciannove­simo, tra Stevenson, Le Fanu e Rhodes James, quello dell’occulto e del sovrannatu­rale riguardò talvolta anche la musica; donde un disco di tal fatta, nato dall’intento di...
erreno di coltura frequente nella letteratur­a europea del tardo secolo diciannove­simo, tra Stevenson, Le Fanu e Rhodes James, quello dell’occulto e del sovrannatu­rale riguardò talvolta anche la musica; donde un disco di tal fatta, nato dall’intento di...

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