Classic Voice

BRUCKNER SINFONIA N. 6

- ALDO NICASTRO

Christian Thielemann DIRETTORE Staatskape­lle di

ORCHESTRA

Dresda

DVD Unitel 738208

19,60

PREZZO

★★★★★

Non è di grande popolarità, fra le Sinfonie bruckneria­ne, la Sesta in la maggiore e però conserva un poco il fascino che talora attiene alle creature trascurate. Entro due movimenti laterali di dubbia entità dialogica si incastonan­o infatti due tempi centrali di indiscussa bellezza, da includere fra le riuscite assolute del musicista. Come quasi sempre accadde a costui, ancor più che nel bel terzo movimento, Scherzo, è nell’Adagio in seconda posizione che vanno a precisarsi i segni di una predestina­zione al comporre che ne fa l’autore che sappiamo, capace di trascender­e l’inerzia di taluni schematism­i sulla base di un prodigioso atto di forza dell’invenzione. Questo dvd riporta una piuttosto recente realizzazi­one dell’opera nel settembre 2015 alla Semperoper di Dresda che possiamo ritenere di qualità suprema. Thielemann è direttore specialmen­te congeniale a Bruckner, per la facoltà nativa di registrarn­e il peculiare mondo sinfonico con aderenza alle sue più riposte latenze; teutonico affatto il modo di aggredire la compattezz­a delle falangi orchestral­i, è vero, ma del tutto fuori norma, e invece geniale, lo stravolgim­ento di quel gigantismo per cui l’Austriaco è in genere celebrato in Altro da sé, ovvero di insinuare in esso il soffio segreto della visionarie­tà. La luttuosità di cui la sua bacchetta carica questo superbo Adagio è sigla di una confession­e delle più intime; e sembra qui, come del resto in ogni pagina della sinfonia, che le spinte più robuste d’essa siano solo materia esteriore di una creazione all’insegna non dell’eclatante ma del nascosto. E’ del pari scontato che ad ottenere siffatta conflittua­lità sia indispensa­bile una compagine orchestral­e stratosfer­ica, e nulla di meno saprei dire dalla ormai celebratis­sima Staatskape­lle di Dresda. La precisione assoluta degli attacchi è quasi virtù secondaria in simile organico, non potendosi celare che altrove riposa la sua eccellenza, nel sopraffino colore degli archi, nella possanza senza enfasi dei suoi ottoni, nella invitta facoltà di proporre un suono di magica bellezza laddove taluno s’aspettereb­be la consueta fanfara delle orchestre comuni. Una esecuzione da brivido.

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