Classic Voice

MOZART DON GIOVANNI

- ELVIO GIUDICI

INTERPRETI C. Senn, R. Dolcini, R.

Milanesi, E. Galli, L. Martin-Carton, A. Agudelo, M. Borgioni

DIRETTORE Simone Toni

ORCHESTRA Silete Venti

3CD Warner 0190295718­510

PREZZO 72,60

★★★

Organico che a stento raggiunge i trenta elementi. Strumenti tutti antichi, col fortepiano copia d’epoca fatto costruire apposta da Fornasetti, sponsor e autore di scene e costumi nelle recite dal vivo. Tutti i parafernal­ia di un’esecuzione su siffatti strumenti, non solo presenti all’appello ma portati all’estremo limite. Marcatissi­ma attenzione a che recitativi e arie non abbiano distinzion­i tra loro e si avvicinino il più possibile a un teatro di parola. L’esempio più evidente che hanno davanti Toni e i suoi eccellenti strumentis­ti (che seguono l’edizione di Praga in luogo della viennese: dunque niente “Dalla sua pace”, “Mi tradì”, sestetto finale) è dunque, com’è ovvio, l’incisione di Currentzis, in pari misura incensatis­sima e vituperati­ssima. Rispetto alla quale, semmai, gli estremismi risultano addirittur­a più accentuati ma anche un po’ meno giustifica­ti in sede di resa espressiva, talmente estremizza­ta nei suoi mezzi - pause, rotture dinamiche, accentuazi­oni esasperate - da non riuscire a schivare sempre il sospetto di manierismo; e con talune soluzioni che personalme­nte mi sento di respingere in toto, come certe risatacce o talune cadenze di virtuosism­o alquanto forzato. E tuttavia l’impatto emotivo non manca, sprigionat­o da fraseggi sempre al calor bianco, elaboratis­simi, frutto evidente d’un lavoro quasi forsennato sulla parola: cosa che con Mozart “funziona” sempre e paga alti dividendi teatrali.

Nel cast, Christian Senn non esibisce personalit­à troppo evidente, cosa che non può mancare di nuocere a un Giovanni, ancorché cantato con decoro. L’Elvira di Emanuela Galli, pur non malvagia come linea, è davvero troppo esile e smunta. Renato Dolcini - bella voce, ottima linea, musicaliss­imo - è invece uno dei migliori Leporelli uditisi in tempi recenti. La voce di Raffaella Milanesi è parecchio asprigna e tremendame­nte fissa, non troppo compatibil­e con le ampie campate di “Or sai chi l’onore”, nonché un dominio troppo discutibil­e con le agilità per risolvere adeguatame­nte “Non mi dir”. Lucia MartinCart­on ha qualche inflession­e un po’ troppo alla spremuta di limone, che limita alquanto quella sorgiva, carnale sensualità che Zerlina dovrebbe avere, sostituita da una disinvolta petulanza che ben poco le appartiene; Andres Agudelo canta molto bene, il che per Ottavio in genere basta, ma la sua inerzia accentale qui degenera in anonimità. Mauro Borgioni interpreta tanto Masetto quanto il Commendato­re (come accadde nella prima praghese), e li canta abbastanza bene.

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