JOURNEY TO MOZART
VIOLINO DANIEL HOPE
ENSEMBLE, Zurich Chamber Orchestra
CD Deutsche Grammophon 479 8376 18,60
PREZZO
★★
Ancora un tema “per avvicinare”, anche se nessuno dovrebbe sentirsi intimorito da una compilazione che, in viaggio verso Mozart, fa visita a Gluck, Haydn, Myslivecek e un altro contemporaneo di Wolfgang Amadé, Johann Peter Salomon (1745-1815). Per Gluck si va naturalmente a Orfeo ed Euridice, alla Danza delle Furie e alla Danza degli spiriti beati (adattata da Alessandro Bares); per Haydn, al bel Concerto per violino in Sol maggiore. Di Myslivecek si cita il breve Larghetto del Concerto per violino in Re maggiore e di Salomon una trascurabile Romanza per violino e archi nella stessa tonalità. Il tutto sembra destinato a dimostrare, ce ne fosse bisogno, che quando si arriva a Mozart e in particolare al Concerto per violino n. 3 K 216, nello stesso Sol maggiore di quello di Haydn, la moto s’impenna. E così si può azzardare il bis di una trascrizione della marcia “Alla turca” con tocchi da Ratto dal serraglio.
L’album è tutt’altro che mal pensato, la grafica accurata e il corredo fotografico estroso (tranne Hope per le strade di Salisburgo e davanti alla targa di casa Mozart), ma non è questo il punto. Daniel Hope è un violinista molto celebrato, al suo arco ha una bella tecnica, un suono pulito, una bella intonazione, ma non ti “porta via”. In questo Settecento porto con eleganza circola un freddo senso di rispetto anche accentuato (forse causato) dal piglio scolastico dell’Orchestra da camera di Zurigo.
Di Hope (sudafricano di nascita, europeo acquisito; fra il 2002 e il 2008 solista del Beaux Arts Trio), piacciono altre cose: la sensibilità per le cause civili, l’intelligenza, l’apertura a tutti i repertori, da Glass a Einaudi, da Birtwistle a Takemitsu e Gubaidulina. Su queste strade è un piacere seguirlo.