“GLI INTERPRETI SONO TUTTI DI LIVELLO ECCEZIONALE”
L’integrale dei Péchés rossiniani incisa da Alessandro Marangoni e più volte citata in questa sede si spinge verso lidi ancora più inesplorati, prendendo in considerazione non solamente le composizioni pianistiche. Nel grande calderone del tardo Rossini sono infatti inclusi anche elementi cameristici (questo volume ottavo ha come sottotitolo “Chamber Music and Rarities I”) molti dei quali risultano appartenere alla categoria delle “prime incisioni mondiali” e ciò non ci stupisce più di tanto vista la rarità di questo repertorio, che comprende opere per violino o violoncello o corno e pianoforte, alcuni scampoli pianistici e in un solo caso un lavoro più noto, la Cantata Giovanna d’Arco. Noto, quest’ultimo, non però nella sua versione originale per soprano e pianoforte bensì in quella orchestrata da Sciarrino e proposta ad esempio in epoche memorabili dalla Berganza a Pesaro. Ogni numero incluso in questo bellissimo cd vive una propria storia, che è ricordata nel libretto incluso, redatto da Reto Müller. Vale la pena ricordare qui almeno l’indice, che comprende, oltre alla già citata “Giovanna”, Un mot à Paganini (vl. pf.), Une larme (vc. pf.), un Prélude, Thème et Variations (cr. pf.), L’ultimo pensiero (bar. pf.) ai quali si aggiungono altre pagine ancora meno note come la versione per coro, harmonium, campanella e pianoforte della Tarantelle pur sang. Quest’ultimo pezzo viene solitamente eseguito nella sua versione pianistica, benché lo spartito originale accenni a una parte che invoca la presenza del coro e di altri strumenti, parte che è stata ritrovata di recente a Bruxelles in un arrangiamento dove compare il solo coro. Molti di questi “peccati” rossiniani fanno del resto riferimento ad aneddoti o a richiami particolari: per gli approfondimenti rimandiamo quindi gli interessati all’ascolto del disco completo e all’interessante lettura dei testi. Gli interpreti sono tutti di livello eccezionale.