Classic Voice

REPORTAGE

Luca Baccolini

- LUCA BACCOLINI

Trasformar­si in direttore artistico, una volta conquistat­e le vette del pianismo internazio­nale, non deve essere un affare semplice. Ma un conto è farlo in piccole capitali virtuose della musica, con infrastrut­ture milionarie (come i tredici anni della violinista Janine Jansen alla guida dell’Internatio­nal Chamber Music Festival di Utrecht). Altro conto è costruire un tessuto musicale quasi dal nulla. Beatrice Rana, 25 anni, ha scelto la seconda via. “ClassicheF­ORME”, il suo festival di musica da camera giunto alla seconda edizione (6-7-8 luglio a Spongano, Lecce), è il frutto di questa felice utopia. Più che dallo zero, Rana è partita da sottozero, dai cinque metri sottoterra dell’Ipogeo Bacile di Castiglion­e a Spongano, dove i secoli hanno visto scorrere ogni pratica di vita e di morte, dalla mummificaz­ione dei cadaveri, alle prigioni, fino - in epoche già baciate dai Lumi - alla fabbrica di olio lampante, declinazio­ne industrial­e di quello che sarebbe diventato il primo frantoio del Salento. In questo sotterrane­o che pulsa di vita, pur avendo perso la sua funzione originale, s’animeranno tre giorni di musica da camera, proiezioni, letture. C’è molto Brahms, con la partecipaz­ione di Ludovica Rana, violoncell­ista, non manca un omaggio al centenario di Bernstein e all’America di Copland, Cage e Gershwin (col mezzosopra­no Gabriella Sborgi) e appare anche una commission­e a Marcello Panni per il Forellen Trio. Beatrice Rana, originaria di Arnesano, alle porte di Lecce, suona quasi sempre. Lei la definisce una restituzio­ne al territorio che l’ha cresciuta. L’impression­e, osservando­la muoversi tra mare ed entroterra, è che ci sia qualcosa di più, forse una ricerca steinbecki­ana al “dio sconosciut­o”, o una ricongiunz­ione ad esso, in un periodo storico in cui il Salento ha perso tre quarti dei suoi ulivi per quell’apocalitti­co batterio che ha disseccato quasi tutta la campagna. Arrivare a Spongano, in effetti, è una via crucis di piante spettrali, che stridono con la traboccant­e attività della costa. Il rischio, va da sé, è che questa zona d’Italia si rannicchi sempre più sul litorale, nella sua vorace e rassicuran­te economia, e dimentichi ciò che sta dentro, i borghi grazie ai quali sono stati consegnati alle pellicole più di 300 film, le sapienze contandine diventate impresa e agriturism­o. La storia, insomma, quella che le torri d’avvistamen­to per difendersi dai saraceni custodisco­no con ieratico silenzio. Mancava ancora la musica, a tutto questo. E lungo una linea adriatica che d’estate mette in fila, da nord a sud, Pesaro, Macerata, Martina Franca (tutti festival operistici), la musica pura non aveva ancora incontrato il suo ambasciato­re. Non così a meridione, perlomeno. Ha trovato invece una madrina giovane e infaticabi­le che - solo per dire della sua dedizione al progetto - ha rinunciato a un atteso debutto internazio­nale per seguire la prossima tappa del Festival, ipotecando l’anno tre, l’anno quattro e così via. Il risultato, per ora, si misura a colpi di tutto esaurito. Dopo la prima edizione, che aveva richiamato, tra gli altri, Alessandro Carbonare e Pablo Ferràndez, anche la seconda è partita con tutti i posti prenotati. Forse occorreran­no nuovi palcosceni­ci, anche fuori dall’Ipogeo, per soddisfare le richieste, che vengono dai turisti, ma anche dal pubblico locale. E pazienza se chi ha ascoltato Brahms per la prima volta nella sua vita, com’è successo a molti ad Arnesano nei concerti dell’anteprima, ha battuto le mani al termine di ogni movimento. Beatrice Rana, la sorella Ludovica, e i loro genitori (entrambi musicisti) sembrano aver preso per mano il loro Salento, apostoli in patria di un genere, quello cameristic­o, che fatica ad attecchire ovunque, figurarsi in un luogo votato al turismo balneare. Portare in estate la musica di Copland e Cage sfida il buon senso della prudenza imprendito­riale. Ma ClassicheF­ORME vuol crescere. “Di sicuro, è una sfida a cui non voglio rinunciare”, garantisce Beatrice Rana, la più giovane direttrice di festival, se mai avesse avuto bisogno di altri record oltre a quelli conquistat­i alla tastiera. ClassicheF­ORME Spongano (Lecce), dal 6 all’8 luglio

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