BACH IN BLACK
CONCERTI BWV 1052R 1056R, 1041 ARIE PER CONTRALTO
VIOLINO, CONTROTENORE E DIRETTO
Dmitry Sinkovsky
RE
La Voce strumentale
ENSEMBLE
Naïve OP 30567 CD
18,40
PREZZO
★★★
Più che un Konzept, “Bach in nero” è un amo per adescare giovinetti ignari. Guardiamoci dentro: tre concerti per violino in tonalità minore – due dei quali ricostruiti da celebri versioni per tastiera – più altrettante arie per contralto prelevate dalle due Passioni e dalla Messa in si minore. Solo a uno svagato disc-jockey potrebbe frullare in mente che un concerto in minore sia “nero” per natura (e allora il movimento centrale modulante al maggiore?), oppure che “Erbarme dich” o “Es ist vollbracht” siano veicoli di pathos depressivo anziché catarsi del dolore e pegno di consolazione. Come con l’analogo album vivaldiano già recensito su queste pagine, il vero criterio della scelta pare la messa in vetrina di un talento eccezionale quanto sregolato; il selfie di una simpatica canaglia come Sinkovsky. Lo adocchiammo 13 anni fa, quando – fresco diplomato del Conservatorio moscovita – vinse il Premio Bonporti di Rovereto ubriacando pubblico, accompagnatori e giuria con l’agilità zingaresca dell’archetto, le abrasive escursioni sul ponticello, le ornamentazioni e i fraseggi spericolati di chi vuol stupire. Alla testa di un suo complesso proprietario, tutti strumenti storici nella formazione 4 violini divisi, 2 viole, violoncello e contrabbasso più organo e cembalo, ci riesce benissimo anche in pagine ormai consunte dall’uso; magari ricorrendo a mezzucci come il boost di un contrabbasso fin troppo prezzemolino. C’è poi il versante controtenorile, sul quale la pur corretta voce androgina del russo, percorsa da un costante vibratino stretto, non svetta su una media oggi elevatasi di molto. Disco da sconsigliarsi ai puristi, ma non privo di richiamo per neofiti e giovanilisti ad ogni costo. Il vecchio Bach, ci diceva un nostro compianto maestro, resiste a tutto.