GOUNOD PIANO WORKS
Roberto Prosseda
PIANOFORTE
(Enrico Pompili)
CD Decca 481 6956
18,60
PREZZO
★★★★★
Oggi che il mondo sembra più compatto, per non dire più uniforme, omologato, e che infondo in una discoteca di Singapore si ascolta la stessa musica che si ascolta in una discoteca di New York, Londra, Parigi o Milano, Roma, Firenze, non si riesce a percepire le differenze di clima musicale che si avvertivano tra i paesi d’Europa, tranne forse il permanere, in Italia, di una ostinata vocazione melodrammatica, soprattutto del pubblico. Del resto proprio il melodramma italiano era stata a lungo la koiné europea. Ma la musica strumentale intraprese altri percorsi. E non si sopravvaluterà mai abbastanza quanto Mendelssohn abbia contribuito a unificare il linguaggio sinfonico europeo. Il primato delle orchestre britanniche si deve, infatti, oltre che a Haydn, proprio a lui. Ma anche in Francia è Mendelssohn il modello sinfonico, e pianistico, il paladino del nuovo gusto, il filtro per comprendere anche Bach. Charles Gounod impersona perfettamente quest’assimilazione francese della tradizione strumentale tedesca. Berlioz sta da un’altra parte. E la nuova musica francese nascerà da lui, non da Gounod. Con l’eccezione del teatro. Ma questo è un altro discorso. Evidente, comunque, anzi sovrabbondate è l’aria mendelssohniana di queste pagine pianistiche. Ma con un tocco in più che manca al compositore tedesco: l’ironia, come nella marcia funebre di una marionetta, musica adottata poi da Hitchcock per una sua serie di telefilm. La stranota e stupratissima Ave Maria, nasce in realtà come “meditazione” sul preludio bachiano, ed è un’altra cosa. Roberto Prosseda, reduce da una ciclopica investigazione del repertorio pianistico mendelssohniano sembra qui respirare un’aria più leggera. Con la consueta limpidezza della lettura contrappuntistica e la finissima sensibilità del tocco. Una registrazione tutta da godere.