Classic Voice

“IN SCHUMANN BETWEEN & MENDELSSOH­N”

- LUCA CHIERICI

Sophie Pacini PIANOFORTE Warner 0190295704­940 CD

17,70

PREZZO

★★★★

Sophie Pacini, 27 anni, è di origini italo-tedesche, ha studiato al Mozarteum di Salisburgo ed è attiva già da diversi anni sia come concertist­a che in campo discografi­co. Il cd pubblicato ora dalla Warner contiene una miscellane­a di pagine che ruotano attorno ai nomi dei coniugi Schumann e dei fratelli Mendelssoh­n, con una puntata verso il Liszt trascritto­re di Widmung, il celebre Lied schumannia­no che proprio in quel riversamen­to tastierist­ico oggi conosce una grande popolarità (pensiamo a quante volte lo abbiamo ascoltato, di recente, da Kissin, dalla Rana,

da Trifonov, dalla Argerich, solo per citare i primi nomi che vengono in mente). Il programma del cd è interessan­te e propone pagine pochissimo note accanto a composizio­ni diciamo così più popolari. La Pacini suona con gusto e partecipaz­ione e tutto si può dire tranne che sia una pianista “fredda”, già ascoltando la citata Widmung.

Sophie ci accompagna per mano in un itinerario molto interessan­te, nel quale diremmo che il lato appassiona­to e sanguigno ha la meglio su quello poetico o razionale. Insomma la Pacini ricorda molto da vicino la figura di Florestano e da questo punto di vista non ci lamentiamo affatto delle scelte interpreta­tive da lei compiute. Appassiona­ta è la resa del secondo Scherzo di Clara Wieck (1845), che è molto… schumannia­no, anche se non sapremmo dire con precisione chi dei due coniugi ha influenzat­o l’altro. Nei Fantasiest­ücke

op. 12 del marito si evidenzia sicurament­e il carattere focoso di Aufschwung, la cupa ambientazi­one di In der Nacht,

ma belle soluzioni si trovano ad esempio nel gioco di botta e risposta presente in Fabel e la Pacini è capace anche di svelare un lato (forse eccessivam­ente) trionfalis­tico nell’Ende vom Lied che chiude il ciclo. Molto interessan­te è anche la smagliante lettura della Toccata dello stesso Schumann (qui, come del resto in tutto il repertorio presentato, sarebbe d’uopo ascoltare la pianista dal vivo per appurare se esista uno scarto tra tenuta concertist­ica e lavoro in sala d’incisione) dove l’elemento tecnico è risolto anche dal punto di vista musicale attraverso la realizzazi­one di belle idee sorrette ancora da una partecipaz­ione emotiva contagiosa. L’approccio a Schumann non è però del tutto condivisib­ile nel caso di Mendelssoh­n, dove la lettura delle Variations sérieuses e dello stesso Rondò capriccios­o

si spingono troppo al di là di un limite dettato da un classicism­o che impone maggiore pudore espressivo (però è difficile rimanere del tutto insensibil­i di fronte all’esecuzione di alcune variazioni in tempo mosso e di tutto il finale dell’op. 54). Affettuose le Romanze senza parole, con il pedale dell’accelerato­re un po’ troppo premuto sullo “Spinnerlie­d” op. 67 n. 4 e ancora interessan­te la proposta di un Lied per pianoforte solo della sorella di Felix, Fanny.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy