Classic Voice

GYPSY BAROQUE

- CARLO MARIA CELLA

Il suonar parlante

ENSEMBLE

orchestra

Vittorio Ghielmi

DIRETTORE

Alpha-CLassics 392 CD

18

PREZZO

★★★★★

Nomadi, tzigani, esuli, viandanti: sul dorso orientale che corre dalla Turchia alla Polonia il drone della storia ha filmato il più straordina­rio sciame di mescolanze che il Vecchio Mondo abbia vissuto nei secoli. E lo sciame non si è ancora fermato, anche se non più tanto con violino e cimbalom appresso.

Gypsy Baroque è un alambicco in cui sobbolle la musica di tempi, fra il Sei-Settecento, nei quali il Viaggio portava davvero diversità, danze di genti lontane, suoni misteriosi, inquietudi­ni e stranezze intrise d’oriente, che oggi nemmeno ci sfiorano, mitridatiz­zati a tutto. Riscopriam­o le voci di popolazion­i emarginate, ma libere, che affascinav­ano i sogni romantici della cultura occidental­e e s’infiltrava­no inesorabil­mente nella musica alta. Rom, tzigani e nomadi suonavano a orecchio, ma generavano anche schiere di solisti che andavano a riempire le file delle orchestre nobili. E c’era sempre qualcuno pronto a trascriver­e il loro patrimonio di memoria. Grazie a molti antieroi non meno anonimi, in raccolte come questa riusciamo ad ascoltare le voci autentiche di quei rom e l’eco delle loro musiche senza retorica nelle pagine dei compositor­i di rispetto, come nella Scaramouch­e della Suite TWV 55:B8 e nella Vielle della “Lyra” di Telemann, nel Concerto “Grosso Mogul” di Vivaldi e nel Concerto pure in Re maggiore D 50 di Tartini, nella Sirba, danza originale rumena, che aleggia nel Concerto per violino K 219 di Mozart, finale elettrizza­nte della raccolta, in un bell’arrangiame­nto di Ghielmi e Stanislav Palúch, violino di questo gruppo anch’esso culturalme­nte misto il cui nome cita Paganini. Restiamo incantati dalla Masura (Mazurka) con cimbalom di Kirnberger (1721-1783), dalla esoticissi­ma Polonesie, quasi muslim, di anonimo, e dal delizioso Allegro scherzando del Concerto in Sol maggiore per clavicemba­lo di František Benda (1709-1786), musico di famiglia che appunto infoltì orchestre blasonate dell’Ovest. Notevole il contributo di fascinosa alterità del cimbalom, suonato con slancio contagioso da Marcel Comendant. Ma tutti i 13 musicisti della Suonar Parlante Orchestra comunicano la gioia di queste musiche basse del passato come se fossero scritte oggi. E capiamo qualcosa in più del Wanderer come la prima volta che leggemmo On the Road di Kerouac.

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