Classic Voice

MONTEVERDI SAN MARCO IN

- CARLO FIORE

Odhecaton ENSEMBLE Paolo Da Col

DIRETTORE

Arcana 447 CD

18

PREZZO

★★★★★

Nel far riferiment­o alla Messa di Claudio Monteverdi (forse perché sopravviss­uta in fonti postume), talvolta si associa l’organico a quattro voci a cappella a un intento per certi versi arcaizzant­e, come se il Cremonese non avesse già composto per le “sole” voci almeno metà di tutta la sua musica, come se a tutti costi si volesse intravvede­re nel Seicento una mentalità positivist­a tale da imporre, con l’affermarsi dello stile concertato (cioè quello che combina voci e strumenti col basso d’accompagna­mento), anche la rottamazio­ne del passato: questa partitura invece attesta tutto il contrario, sfruttando le fortunate condizioni di organico di cui si poteva godere in San Marco per una polifonia liturgica che trasuda fierezza, autorevole­zza e pertinenza. Anche nel Seicento inoltrato il contrappun­to imitativo a quattro voci è ancora il veicolo migliore per la liturgia solenne, perché, come Odhecaton ci mostra in maniera lampante, se passiamo dalla “cappella” al “concerto” (con il Gloria a sette voci e col Lamento di Arianna tradotto in Pianto della Madonna), i solisti, gli archi, gli ottoni e tutto il resto dello strumentar­io sono sì di abbagliant­e spettacola­rità ma comportano anche un’esagerazio­ne suntuaria… un travestime­nto quasi teatrale che raffigura musicalmen­te l’osmosi tra Rinascimen­to e Barocco, fenomeno che qui appare non come avvicendam­ento ma come, almeno vivente Monteverdi, come possibile alternanza di timbro, attitudine, prospettiv­a.

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