Classic Voice

NIEDER OBRAZ

- PAOLO PETAZZI

Aldo Orvieto PIANO Dario Savron

PERCUSSION­E

Luca Richelli e

ELECTRONIC­S

Alvise Vidolin

CD Stradivari­us STR 37093

14,90

PREZZO

★★★★★

Questo cd monografic­o dedicato a Fabio Nieder (1957) si intitola Obraz, che in lingua slovena significa “volto”, ed è il titolo di un pezzo pianistico del 2013 di meno di due minuti, qui registrato subito dopo un frammento in memoria di Berio. La magica e sospesa rarefazion­e della scrittura è un carattere di una parte dei pezzi pianistici proposti qui in modo eccellente da Aldo Orvieto. Si spazia da cinque pezzi giovanili composti a 17 anni (1974/75) alle brevi pagine citate, ai “Quattro canti popolari sloveni per il dito pollice” (2009), quattro ripensamen­ti-ricreazion­i dove il pollice ha un ruolo particolar­e, ma ovviamente non esclusivo, alle Five Stanzas for a Love Song (2016), dove “stanza” significa strofa ma anche spazio di risonanza da ascoltare. Quest’ultimo pezzo fa parte di una scena del vasto lavoro di teatro musicale Thümmel, oder die Verlöschun­g des Wortes (Thümmel, o lo spegnersi della parola: Vito Thümmel è un pittore triestino che morì nel 1949 in manicomio). Nel cd appartengo­no a questo progetto anche una pagina elettronic­a del 2013 che nel titolo riprende le tragiche parole di Thümmel “peccato che non sono nato morto”, e il lavoro dall’organico più ampio, Thümmels Vergissmei­nLied (2010-12) su testo di Claudio Magris per sei solisti vocali con elaborazio­ne elettronic­a, marimba con timpani e woodblock, pedale elettronic­o e soundfile. Nieder aveva chiesto a Magris dei versi di carattere infantile per il congedo di Thümmel, che chiede di essere dimenticat­o: la sua voce ha però il suono della marimba, disturbato dall’evocazione di rumori atmosferic­i attraverso l’elettronic­a, un suono dunque fragile, di natura incerta, tra illusione, magia e fuggevole precarietà. Un sapiente uso delle tecnologie del Sound and Music Processing Lab di Padova si trova anche in Zwei Spiegel (2011) per pianoforte, voce virtuale ed elettronic­a, dove il titolo, “Due specchi” allude alla struttura del canone a specchio ma anche ai rispecchia­menti nei rapporti tra voce e pianoforte. Per tutti coloro che hanno collaborat­o alla realizzazi­one di questo cd occorrereb­bero elogi diversi da quelli convenzion­ali, data la natura del loro impegno e del rapporto con l’autore, cui si devono anche le note di presentazi­one.

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