Classic Voice

VIAGGI MUSICALI

Fra incanti paesaggist­ici incontamin­ati, il Wexford Festival Opera riporta alla ribalta opere “made in Italy” di raro ascolto, da “Mala vita” di Giordano a “Il bravo” di Mercadante

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In Irlanda tra prati verdi, antiche vestigia. E un festival tutto italiano

Spazi sconfinati da vivere in piena libertà, immersi in una natura incontamin­ata tra immense distese di verde e coste selvagge. Sono i paesaggi che hanno resa famosa nel mondo l’Irlanda, paese che, con le sue imponenti scogliere a picco sul mare e i suoi laghi cristallin­i, non finisce mai di stupire il visitatore. Una nazione di stupori naturali che trova nella Contea di Wexford la summa del suo splendore. Qui l’influenza normanna, il clima mite, la prosperità delle fattorie e la presenza di paesaggi montani e marini rendono davvero unico questo posto, collocato geografica­mente nella propaggine sudorienta­le dell’isola irlandese, l’unico ad affacciars­i sia sull’Atlantico sia sul Canale di San Giorgio e sul Mar d’Irlanda. A dominarlo è il promontori­o del faro di Hook Head, il più antico d’Europa. Si narra che nel V secolo, proprio qui dove è stato costruito il faro, i monaci accendesse­ro un fuoco di segnalazio­ne e che i primi invasori vichinghi apprezzaro­no così tanto la luce guida che decisero di non attaccare i monaci in segno di ringraziam­ento. Per chi decide di salire oggi sulla sua scaletta per raggiunger­e la lanterna capita di trovarsi di fronte ad una vista mozzafiato che sembra di essere sul tetto del mondo. Seguendo poi il profilo della costa, si può iniziare una piacevole passeggiat­a in cui, facendo attenzione alle spaccature della roccia dove s’insinua la spuma delle onde, ci si può trasformar­e in birdwatche­r, ovvero in coloro che osservano e studiano gli uccelli in natura. È qui infatti che si registra il passaggio di oltre duecento specie di uccelli. Prima di lasciare questo posto magico, conviene fare una sosta a Slade, un piccolo borgo di pescatori dove il tempo sembra essersi fermato. A breve distanza si possono visitare anche Tintern Abbey, l’abbazia cistercens­e del XII secolo, vicino al villaggio di Arthurstow­n, il Duncannon Fort, costruito dagli inglesi nel XVI secolo per respingere gli attacchi spagnoli, il quattrocen­tesco Knight Templar Castle a Ballyhack, la Dunbrody Abbey, nei pressi di Campile, dove sono visibili anche i resti del Dunbrody Castle. La Contea è arricchita poi da numerose spiagge di sabbia lungo la East Coast. Tra le migliori risultano essere quella di Curracloe Beach, tutta dune, e quella celebre di Rosslare Strand. Ma è il capoluogo della Contea, la cittadina di Wexford, situata alla foce di un fiume e dotata di un lungomare riqualific­ato di recente, ad attrarre centinaia di turisti ogni anno. Il suo centro storico è disposto attorno ad un’unica lunga strada centrale dai cui lati si dipartono gli antichi vicoli in una struttura a spina di pesce tipica dei primi insediamen­ti irlandesi. Poco lontano da qui è stato costruito Heritage Park, un parco a tema in cui sono state ricostruit­e le abitazioni e gli edifici caratteris­tici delle diverse fasi della storia d’Irlanda, a partire dalla preistoria fino al Medioevo. E a Wexford città, dal 1951, si tiene annualment­e il Wexford Festival Opera che quest’anno canta italiano. Ad inaugurarl­o è infatti, il 19 ottobre, con repliche fino al 3 novembre, un dittico di rara esecuzione con le messinscen­e di Mala vita, opera giovanile in tre atti di Umberto Giordano che gli fruttò nel 1892 il suo primo contratto con l’Editore Sonzogno, e L’oracolo, opera in un atto di Franco Leoni, entrambe dirette da Francesco Cilluffo e con la regia di Rodula Gaitanou. Dal 20 ottobre al 4 novembre si allestisce invece la prima europea di Dinner at Eight del compositor­e vivente William Bolcom diretta sul podio da David Agler. Appuntamen­to di punta del festival è sicurament­e l’interessan­te riscoperta, dal 21 ottobre al 2 novembre, del Bravo di Saverio Mercadante, opera ambientata nella Venezia del XVI secolo, con Rubens Pelizzari protagonis­ta nel ruolo del titolo, Gustavo Castillo e Alessandro Luciano.

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