PROKOFIEV
CONCERTI PER VIOLINO E ORCHESTRA
Lisa Batiashvili VIOLINO Yannick Nézet-Séguin
DIRETTORE
Chamber Orchestra
ORCHESTRA
of Europe
CD Deutsche Grammophon 479 8529
18,60
PREZZO
★★★
Questo disco non fa che confermare tutto il bene che si dice sul conto di Lisa Batiashvili, georgiana quasi 40enne, figlia d’arte, il cui violino avvince per la pulita rotondità di suono, la musicalità nel fraseggio, la sensibilità espressiva sempre mantenuta entro i confini di una forma poco propensa a concessioni sentimentalistiche. L’unico aspetto che un poco latita è semmai il volume di tal suono, che difficilmente poggia su una cavata lunga e profonda. In questo senso, si fatica a ravvisare in lei l’erede della scuola violinistica russo-sovietica.
Non di meno, hanno notevole valore le sue ultime incisioni, che tra Ciaikovskij, Sibelius, e ora Prokofiev, indulgono con particolare favore al mondo nordico. In quest’ultimo cd, realizzato insieme con quella macchina efficientissima che è la Chamber Orchestra of Europa autorevolmente diretta da Nézet-Séguin, si ascoltano i due Concerti - così simili tra loro per certi versi e così diversi per altri - di Prokofiev: un Prokofiev meno motoristico (specie nel Secondo) di quello dei Concerti per pianoforte ma pur sempre in cerca di un delicato equilibrio tra canto e virtuosismo. Lei, Lisa, li affronta con apparente facilità. Soprattutto si trova a suo agio nel passo magnetico del bellissimo Concerto n. 2, del quale rende irresistibile quel senso di un libero divagare nel quale l’autore aveva rivelato un fondo nascosto - e così musicale - della sua personalità, così più ricca di fantasia e invenzione di quella di uno Sostakovic.
Il disco si completa poi con l’arrangiamento in forma di concerto per violino e orchestra, realizzato da papà Tamás, di tre pagine celeberrime del Prokofiev teatrale: la Danza dei cavalieri da Romeo e Giulietta, il Grande Valzer da Cenerentola e la Grande Marcia dall’Amore delle tre melarance. Tre oggetti da annoverare nell’infinito catalogo delle curiosità. Ma che certamente non tradiscono, in queste esecuzioni, lo spirito spettacolare ma non superficiale della musica.