SCHUMANN BURGMÜLLER
Colibrì ENSEMBLE Alexander Lonquich
PIANOFORTE
CD Odradek ODRCD355 d. d.
PREZZO
★★★★
Fin dalla sua felice adolescenza Alexander Lonquich è parso spinto da una curiosità intellettuale che sempre più si è integrata nel ricco tessuto della sua musicalità, divisa tra una naturale inclinazione lirica e un più inquieto rovello, nutrito appunto dalle tante sollecitazioni del suo inesausto interrogarsi di fronte a un panorama amplissimo che accosta la problematica contemporaneità ad aree storicamente più congeniali, non per questo meno intriganti: come quella offerta da questo cd che accosta al nome di Schumann quello meno noto di Norbert Burgmüller la cui sopravvivenza nel ricordo di tanti musicofili la si deve proprio a Schumann. Nato a Düsseldorf nel 1810, lo stesso anno di Schumann e di Chopin, scomparve appena ventiseienne e proprio piangendo questa scomparsa Schumann gli dedicò un tributo alla memoria per ricordare un musicista che ha lasciato un segno singolare: “Dopo la prematura morte di Franz Schubert non vi è stata una scomparsa più triste di quella di Burgmüller. Invece di decimare le schiere di mediocri che si trovano attorno a noi, il destino preferisce toglierci i condottieri della nostra arte. Se Franz Schubert vide, ancora in vita, riconosciuto il proprio talento, Burgmüller, invece, godette soltanto gli inizi di un riconoscimento pubblico, fu conosciuto nell’ambito di una ristretta cerchia di persone e anche da costoro era considerato più un uomo ‘bizzarro’ che un musicista’”. Molto forte fu l’apprezzamento di Schumann per il musicista tanto da impegnarsi nel completamento della Seconda Sinfonia rimasta interrotta ; si limiterà allo Scherzo che possiamo ascoltare in questa proposta dei tre movimenti, nell’accostamento con il Concerto in la minore, un accostamento suggerito dagli interrogativi riguardo le possibili suggestioni ricevute da Schumann dalla musica di Burgmüller: più evidenti, sottolinea Lonquich, nel richiamo tematico dell’incipit della Sinfonia che rimanda al toccante motivo del secondo movimento del Concerto per violino, correlato impalpabilmente quanto misteriosamente a quello delle Geistervariationen, ultima testimonianza del musicista già ricoverato a Endenich; meno certe le “premonizioni” del tema del Concerto per pianoforte che si possono cogliere nel secondo movimento della Sinfonia di Burgmüller, segnali tuttavia che attivano il “clima” poetico di quella avvincente stagione che avrà le sue ultime risonanze nelle pagine brahmsiane. Per dire dell’interesse di questa proposta che vede Lonquich fervidamente impegnato nell’animare dalla tastiera e dal podio di una integratissima compagine strumentale la vita del Concerto, con quell’eloquio che ne suggella la esaltante originalità, spesso messa a rischio dal difficile rapporto che questo capolavoro pone tra il solista e il direttore. Stesso avvolgente entusiasmo quello con cui Lonquich riattiva gli umori della Sinfonia. Errata corrige: nella traduzione italiana del booklet, dove lo stesso Lonquich illustra esemplarmente la scelta dell’accostamento delle due opere, più analiticamente commentate da Joanna Wyld, balza agli occhi nel testo di quest’ultima una di quelle sviste destinate ad entrare nel dizionario umoristico delle “perle”, come quel “poignet” che in una nota monografia chopiniana diventa “pugno” anziché “polso” con tutte le conseguenze immaginabili nella descrizione degli Studi soprattutto, molti dei quali, secondo l’autore “utili per il pugno”. Qui invece sono i “corni” che diventano le “corna” di Brahms!