Classic Voice

DEBUSSY OUÏRE LA LUMIÈRE

- ALDO NICASTRO

Giampaolo Pretto e INTERPRETI

altri

2 CD Warner 5054197014­979

18,80

PREZZO

★★★★★

“Ascoltare la luce” è titolo s’altri mai opportuno a far risaltare la segreta formula del comporre debussiano, facendone fede i due dischi qui offerti all’udienza discografi­ca. Vi si raccolgono varie opere cameristic­he del musicista francese con l’utile avvertenza che talune di esse appaiono nella loro veste d’origine e talaltre in trascrizio­ne. Ma l’esito è analogamen­te prezioso visto che sembrano adeguati vuoi i compiti del trascritto­re vuoi quelli degli interpreti. Il flautista Giampaolo Pretto è a capo di tale impresa cui partecipan­o numerosi altri colleghi che si fan carico di svolgere l’assai apprezzabi­le compito. I testi che mantengono la formula originaria sono in minoranza rispetto a quelli trascritti: la Sonata n. 2 per flauto, viola e arpa, del 1915, Syrinx per flauto solo, del 1913, e le splendide dodici Chansons de Bilitis per voce recitante e strumenti sui testi di Pierre Louÿs che recano la data del 1901. Mentre soggette a trascrizio­ne sono la restanti composizio­ni, alcune delle quali di grande charme, vedi per dire il Quintetto per fiati del 1915, deliziosa versione per flauto, oboe, clarinetto, corno e fagotto della predetta Seconda Sonata per flauto, viola e arpa, o la giovanile Suite Bergamasqu­e del 1890 che aggiunge al pianoforte d’origine la voce del flauto. E analogamen­te ben adattati paiono la Sonata per violino e pianoforte del 1917, in cui lo stesso flauto sostituisc­e lo strumento ad arco, e il celebre Prélude à l’après-midi d’un faune che viene trascritto con maestria dall’originale stesura orchestral­e al duo flauto-piano. Ve n’è da ingolosire qualsivogl­ia amatore: il linguaggio della convenzion­e classica e romantica, che si fondava sulle nozioni di “discorso” compiuto e tematismo, svela nell’opus debussiano la caduta del fattore tempo e l’abolizione del carattere gerarchico tra i suoni pervenendo a una sorta di immobilism­o che rappresent­a la fondamenta­le innovazion­e della musica del Francese. Tutto ciò denuncia l’originalit­à dei due cd qui presentati; ma ad essa va aggiunta la bella esibizione dei musicisti chiamati all’impresa. In primis va apprezzato il contributo di Giampaolo Pretto, flautista che mi pare egregio per come riesce a commutare estensione e timbro violinisti­ci nel percorso della sua trascrizio­ne della Sonata per violino ma ugualmente bravo nel sottoporre a trascrizio­ne tutte le altre pagine qui raccolte; a costui fanno corona il pianista e solista di celesta Marino Nicolini, autore con Pretto delle trascrizio­ni suddette, e altri valenti solisti, fra i quali converrà far cenno almeno dell’arpista Anna Loro, del cornista Marco Panella e della voce recitante di Silvia Lombardi.

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