STRAVINSKIJ, EÖTVÖS ELIA, NAVICKAS, UEDA OTTETTI
I Solisti della Scala OTTETTO Andrea Vitello DIRETTORE
CD Warner Classics 50541927005817
17,70 PREZZO ★★★★
ISolisti della Scala possono dar vita a formazioni variabili: in questo caso sono i musicisti previsti dall’organico del meraviglioso Ottetto (1923) di Stravinskij, flauto (Andrea Manco), clarinetto (Fabrizio Meloni), due fagotti (Gabriele Screpis e Nicola Meneghetti), due trombe (Francesco Tamiati e Marco Toro) e due tromboni (Daniele Morandini e Giuseppe Grandi). Diretti da Andrea Vitello propongono un cd sotto il segno della varietà, con una pregevole interpretazione dell’Ottetto di
Stravinskij all’inizio, seguita da esecuzioni altrettanto persuasive di quattro lavori per lo stesso organico di compositori diversi per età e poetiche. Le potenzialità timbriche di questa particolare combinazione di legni e ottoni sono sfruttate in modo personale da tutti, particolarmente insolito nel caso del lituano Albertas Navickas (1986) che in by heart (2016) ne trae sonorità sommesse, soffi e situazioni delicate. L’opposto della giapponese (ma residente in Canada) Rita Ueda, che in Gargoyles in love (2017) intende evocare con sonorità materiche violente e grottesche i mostri dei doccioni di molte cattedrali gotiche (i gargoyles del titolo) e una loro improbabile attività amorosa. Più vicini alle potenzialità “storiche” degli otto strumenti impiegati sono il romano Alessio Elia (1979) nei due tempi del suo Octet (1916) e l’ungherese Peter Eötvös (1944) nell’Octet del 2008 dedicato alla memoria di Stockhausen (ma del tutto indipendente da lui nei caratteri stilistici). Elia ha lavorato anche in Ungheria e gode della stima del collega più anziano e conosciuto: sono molto diversi, ma in comune hanno la saldezza della costruzione e la ricchezza delle aperture di ricerca. Non delude il succedersi delle invenzioni nella struttura a pannelli di Eötvös, ma è molto attraente anche la differenziazione della scrittura nei due tempi del pezzo di Elia.