KENNEDY MEETS GERSHWIN
Nigel Kennedy VIOLINO Howard Alden, Rolf “die
CHITARRE
Kobra” Bussalb
Tomasz “Insomnia”
CONTRABBASSO Kupiec
CD Warner 0190295642136
17,70
PREZZO
★★
Fu uno dei primi violini con la cresta, uno dei primi a rompere l’etichetta del “siamo seri ed eleganti”, ma soprattutto a calpestare l’erba dei vicini, fossero pop, etno, jazz. L’attrazione per Gershwin, Nigel Kennedy confessa risalire all’adolescenza e al candido stupore per le esecuzioni di Stéphane Grappelli.
Il modello o i modelli di questo incontro con Gershwin sono dunque agés. Lo spirito che a Kennedy piace rievocare è quello delle registrazioni anni Trenta: molta presenza e pulizia acustica, molta naturalezza dei begli anni andati. Tutto bene. Ma
che cosa porta il suo violino scanzonato e a volte provocatorio nel Gershwin che già di suo calpestava tanta erba dei vicini? Poco di libero e molto di ossequioso.
I brani sono dieci: otto “autentici” (Rhapsody in Claret and Blue, Our Love is Here to Stay, The Man I Love, Summertime, Porgy and Bess, How Long Has This Been Going On, They Can’t Take that Away from Me, Oh, Lady Be Good), più due suoi: Time,
tre minuti elettrici e informali, più una Fantasy di dieci minuti che lavora (Kennedy al pianoforte) sul materiale di They Can’t Take.
Strumentalmente i quattro meritano rispetto, ma non ci sono scarti da un prevedibile standard. La maniera prevale. Gli arrangiamenti e le improvvisazioni in The Man I Love, Summertime e Porgy and Bess sono poca cosa. Più che il graffio di un giovane provocatore, sembra l’omaggio di un vecchio nostalgico. A poco serve la corsetta finale di Oh, Lady Be Good.
Gershwin non fu mai lezioso. Se George suona come l’orchestrina di una nave da crociera, siamo fuori rotta.