INGOLSTADT
HAYDN DIE SCHÖPFUNG SOLISTI G. Kühmeier, W. Güra, M. Winckhler
ENSEMBLE Akademie für Alte Musik
Berlin
CORO Audi Jugendchorakademie
DIRETTORE Martin Steidler
TEATRO Stadttheater Ingolstadt
FESTIVAL Audi Sommerkonzerte ★★★★★
“Nessuna sorpresa ma solo conferme offriva la Akademie für Alte Musik di Berlino (‘Akamus’ per gli amici ). Barriti di corni e archi gravi, cannoneggiar di timpani, cinguettio di flauti: che spettacolo la Creazione!”
Tutto di più o meno fresca scuola salisburghese il terzetto dei solisti: il tenore Werner Güra (Uriel), il baritono Matthias Winckhler (Raphael/Adam) e il soprano Genia Kühmeier (Gabriel/ Eva); nella conclusiva fuga a quattro ad essi si univa, uscendo dalle file del coro, un innominato mezzosoprano di non scarsa caratura. Tutti bravi, ma in cattedra Frau Kühmeier, già debuttante alla Scala nel Sant’Ambrogio del 2002 ed oggi applaudita un po’ dovunque per proiezione generosa, rotondo colore, fioriture civettuole e lunghe messe di voce come prassi comanda. Da ascoltarla nella micidiale aria di coloratura “Auf starkem Fittige”: una primadonna assoluta, altro che l’esangue Kirchensopran talora gabellato come “autentico” in questi ruoli! Vera sorpresa la Audi Jugendchorakademie, coro di circa 80 elementi fra i 16 e i 27 anni. Studenti, lavoratori, giovani professionisti; eppure “amatoriale” non è il termine giusto, visto che - a quanto si racconta - si ammazzano di prove sotto la guida di Martin Steidler, professore alla Hochschule di Monaco. Nessuna sorpresa ma solo conferme offriva la Akademie für Alte Musik di Berlino (“Akamus” per gli amici). Nei 36 anni trascorsi dalla fondazione ha rinnovato più volte i ranghi, con l’eccezione dei perigliosi fiati e ottoni storici dove tengono duro alcuni esperti “senatori”. Ci vuole un fisico bestiale per reggere un centinaio di concerti l’anno sempre in giro per il globo, senza contare la varietà estrema dei programmi e l’impeto brillante di quei fraseggi, quelle dinamiche esplosive, quelle agogiche tese e ben distinte che sono ormai il loro marchio di fabbrica. Vuoi sotto prestigiose bacchette ospiti, vuoi sotto il loro Konzertmeister interno; ruolo in cui si alternano Bernhard Forck, Georg Kallweit e Stephan Mai. Qui li guidava il citato Steidler, dinoccolato e danzante sul podio come un gran burattinaio alla E.T.A. Hoffmann. Barriti di corni e archi gravi, cannoneggiar di timpani, cinguettio di flauti: che spettacolo la Creazione!