Manager dello streaming
Olaf Maninger - Berliner Philharmoniker
Precursori ammirati e invidiati del digitale, i Berliner Philharmoniker sono stati tra i primi a puntare sulla musica in rete. Nel 2008 la rivelazione: durante una tournée a Taiwan, migliaia di giovani si radunarono per seguire sui maxischermi l’esibizione dell’orchestra. Il violoncellista Olaf Maninger, allievo di Janos Starker, ha raccolto la sfida e ha dato vita alla Digital Concert Hall, la casa virtuale dei Berliner Philharmoniker. Maninger, diventato Media Chairman dei Berliner, gestisce oggi la piattaforma più cliccata la mondo per singola orchestra: attualmente più di 70.000 abbonati paganti guardano i 40 nuovi concerti caricati sulla Digital Concert Hall, un archivio musicale di altissima qualità, dotato anche di una stazione mobile esterna. L’ultimo investimento, per potenziare uno degli studi di registrazione, è costato 2.5 milioni di euro.
Christopher Widauer - Wiener Staatsoper
Nota per i suoi spettacoli di repertorio e per la sua capacità di riempimento pressoché totale dei posti in teatro, la Wiener Staatsoper non si è adagiata sul tutto esaurito. Sette anni fa ha creato il suo primo archivio video con oltre 300 produzioni Hd. L’investimento è stato ampiamente ripagato già durante il primo lockdown, quando
il teatro austriaco è stato tra i più cliccati al mondo. E mentre altre istituzioni dovevano fermarsi in attesa di allestire un’offerta on demand, la Staatsoper incrementava la sua area sviluppo digitale mandando in onda un titolo diverso ogni sera con una platea di 100.000 contatti sparsi in tutto il mondo. Il merito è certamente del lavoro di gruppo, degli sponsor (Lexus e Omv) ma il volto è soprattutto quello del manager Christopher Widauer, che grazie alla sua visione è diventato anche responsabile di Newzik, società francese specializzata in spartiti digitali.
Francesco Micheli - Donizetti Opera
Pensata già a marzo 2020 e portata avanti anche grazie al sostegno della Fondazione Tim, la Donizetti Web Tv ha rappresentato il primo esempio di streaming a pagamento per un Festival d’opera in Italia. Il servizio in abbonamento della durata di tre mesi al costo di 59 euro (con le singole opere a 30 euro) è nato dalla
convinzione che lo sforzo creativo e l’impegno degli artisti andasse riconosciuto materialmente e simbolicamente con un biglietto virtuale sostitutivo di quello che si acquista per andare a teatro. Sulla piattaforma si contano oggi oltre 3.000 iscritti, dei quali più di 2.200 hanno scelto di acquistare l’abbonamento per vedere tutti i contenuti. Un numero molto alto se si pensa che ad ogni abbonamento corrispondono in media due persone per ogni terminale.