J.S. BACH
“Una miriade di nuance timbriche e dinamiche, semantiche e retoriche”
MOTETS
ENSEMBLE Pygmalion
DIRETTORE Raphaël Pichon
CD Harmonia Mundi 902657 ★★★★★
Sembrerebbe l’ennesima interpretazione dei Mottetti di Bach come ce ne sono a decine, ma fra i diversi pregi di questo disco c’è anche la proposta delle sei partiture in oggetto alternate ad altri mottetti policorali circolanti all’epoca (e memori di una tradizione che da Venezia aveva conquistato le migliori cappelle musicali europee), per esempio “Ecce quomodo moritur” di Jacobus Gallus e “Jubilate Deo” di Giovanni Gabrieli, che a Lipsia erano apparsi all’interno del Florilegium Portense, raccolta del 1618. La prospettiva storica che appare è credibile perché non isola i “monumenti” ma illustra l’osmosi tra “vetus” e “novum” (giacché “antico” e “moderno” sono concetti talora fuorvianti per il Barocco), ove il concetto di tradizione polifonica al quale Bach contribuì non è uno stanco cliché ma un modo di “tradere” (cioè tramandare e trasmettere) il passato onorandolo in virtuosistica metamorfosi. Il virtuosismo è anche una delle doti principali dell’ensemble Pygmalion, il cui perfetto insieme (si ascolti per esempio l’incipit di “Komm, Jesu, komm”) viene mosso da Raphaël Pichon in una miriade di nuance timbriche e dinamiche (per esempio in “Fürchte dich Nicht” oppure in “Singet dem Herrn”), semantiche e retoriche (per esempio in “Jesu, meine Freude” e ancora in “Singet dem Herrn”, dove la dettagliata articolazione delle linee melodiche asseconda il discorso musicale e lo rende pienamente intellegibile).