Il sesto senso di Parma
Il Teatro Regio offre in diretta su Rai 5 “Pelléas et Mélisande” del duo franco-canadese Barbe&Doucet, ispirato allo spiritismo ottocentesco. Marco Angius sul podio
Atteso come titolo di punta del 2020, poi rimandato a causa della pandemia, approda finalmente in scena Pelléas et Mélisande, che al Regio di Parma mancava da 54 anni. Il capolavoro teatrale di Claude Debussy, tratto da Maurice Maeterlinck, rimarrà una colonna delle iniziative di Parma Capitale della Cultura italiana 2020+21, visibile in diretta su Rai 5 il 28 marzo alle 18. Il nuovo allestimento, che vede Marco Angius sul podio dell’Orchestra Toscanini, è firmato dal duo creativo franco-canadese Barbe&Doucet, con Monica Bacelli e Phillip Addis nei ruoli del titolo, Michael Bachtadze in quelli di Golaud, Bjarni Thor Kristinsson e Jennifer Larmore al debutto in Arkel e Geneviève e Silvia Frigato nelle vesti di Yniold. I due registi hanno ideato un allestimento ispirato allo spiritismo ottocentesco, in cui i personaggi sono immersi in uno spazio di confine tra ciò che sta sopra e sotto terra, tra elementi scenici naturali, boschivi e acquatici, marmi che evocano cimiteri monumentali, isole semoventi, pannelli e fondali in continuo movimento. I protagonisti sono spiriti solitari che sembrano sgretolarsi: non per caso, strato dopo strato, perderanno le loro vesti, unica protezione nei confronti di un destino ineluttabile, in un’opera in cui la componente timbrica, quasi spettrale, rende i dialoghi una delle possibili variabili del suono, “come se il prosciugamento del ruolo lirico delle voci – spiega Angius - favorisse le potenzialità espressive dell’orchestra. Del resto le parole sono già suoni prima ancora che segni”. È noto che Debussy fosse attratto dallo Spiritismo, come testimonia la ultima opera incompiuta (La Caduta della casa degli Usher), basata sul romanzo di Edgar Allan Poe. Nei suoi scritti, sua figlia Emma confermava l’attrazione verso il mondo degli spiriti e dopo la morte del padre cercò addirittura di entrare in contatto con lui. “Ecco perché abbiamo preso questa strada - spiegano i due registi -. In quest’opera i conflitti tra i personaggi sono espressi ma mai risolti. Mélisande è uno spirito alla deriva. Dopo la morte brutale di Pelléas, Golaud si unisce a questa famiglia di spiriti solitari che dovranno trovare la pace prima di terminare il loro viaggio. Pelléas et Mélisande è un’opera che racconta queste anime e il loro inabissamento, dove le forze della natura trascinano i personaggi sul fondo dell’amore proibito e niente è raggiungibile, neanche attraverso la morte”. Le scene dell’allestimento si richiamano a Die Toteninsel (L’isola dei morti), una delle cinque versioni che l’artista simbolista Arnold Böcklin dipinse tra il 1880 e il 1886, immaginando l’altro mondo come uno spazio circondata dall’acqua. Carattere che affiora direttamente nella musica. “Questa – conclude il direttore d’orchestra - non è infatti un’opera lirica in senso stretto ma una forma sui generis di teatro musicale in cui gli eventi sembrano sospesi fuori del tempo”, e in questo, forse, perfettamente adatta ai nostri tempi.
Pelléas et Mélisande di C. Debussy Orchestra Arturo Toscanini e Coro del Regio di Parma
Dir. Marco Angius. Regia di Barbe&Doucet
Parma, Teatro Regio, 28 marzo ore 18 in diretta su Rai 5 e RaiPlay