VON WESTHOFF
SUITES FOR SOLO VIOLIN
SOLISTA Plamena Nikitassova
CD Ricercar RIC 412 ★★★★★
Johann Paul von Westhoff (1656-1705), pioniere della polifonia virtuale sul violino senza accompagnamento, è ancor oggi il meno conosciuto nell’albero genealogico dei predecessori di Bach in questa funambolica specialità.
Certo meno di Schmelzer, Biber e Walther, che pure un certo revival l’hanno goduto ad opera di Gunar Letzbor e altri. Eppure un qualche contatto più o meno diretto fra la produzione di Westhoff e il più giovane Johann Sebastian dovette avvenire nel 1703 alla corte di Weimar. Fin dal 1696 Westhoff aveva fatto stampare nella natìa Dresda la presente collezione di sei partite o suites, pervenutaci in unica copia mutila nella giga finale della la sesta suite. Ultima ad affacciarsi su una scena discografica già alquanto affollata di violinisti barocchi, la bulgara Plamena Nikitassova, allieva di Chiara Banchini alla Schola basiliense, ha sostituito la suite lacunosa con un’altra in La maggiore, audacemente cromatica, pubblicata nel 1683 sul “Mercure galant” come risultato di un passaggio per Parigi dell’errabondo virtuoso sassone. La Nikitassova si distingue dai colleghi per l’entusiastica adozione di una tecnica già minoritaria per l’epoca in questione, ossia l’appoggio “basso” dello strumento sul pettorale sinistro e il fine controllo della pressione mediante il pollice destro sui crini di un arco estremamente corto; il suo Sebastian Klotz (ca. 1730) è accordato a 466 Hz secondo il ChorTon ecclesiastico tedesco del
medio Seicento. Per quanto discutibili in astratto, tali scelte conferiscono al suo suonare una brillantezza, un’agilità di fraseggio e una ricchezza di sfumature invero non comuni.