ENSEMBLE Le Concert de la
Loge
CD apartemusic ★★★★★
Tra i molti che provarono a strappare l’esclusiva dello Stabat Mater, almeno nell’immaginario comune, dalle mani di Pergolesi, ci fu anche il giovane Haydn, che si cimentò con il testo attribuito a Jacopone da Todi negli anni sessanta del Settecento. Dopo l’esordio a Vienna nel 1768, la composizione godette di un certo successo nella Parigi di fine secolo, tant’è che l’incisione di cui si dà conto prende le mosse da un adattamento che Richomme apprestò proprio per le celebrazioni pasquali del 1781 nella città francese.
Julien Chauvin, primo violino e direttore, e il suo ensemble Le Concert de la Loge ne colgono la sacralità leggera e rasserenante, che guarda al divino con occhio conciliante anziché timorato. Pregevolissimo, in termini di canto strumentale e attenzione al suono, il quartetto vocale (Florie Valiquette, Adèle Charvet, Reinoud Van Mechelen e Andreas Wolf), che pure spesso trascura il testo francesizzandolo un po’ troppo nella pronuncia, così come è molto attento il lavoro sul coro, che esprime un declamato nudo e “scoperto”, trasparente ma mai sfuocato. Accanto allo Stabat Mater, le sinfonie 84 e 86 vanno ad aggiungersi alla lista delle “Parigine” già precedentemente incise da Chauvin, chiudendola nel migliore dei modi. Un Haydn in punta d’archetto, tutto stilettate e spigoli aguzzi, che danza sulle braci. Vi si scoprono una miriade di intarsi, spunti, articolazioni spinte all’estremo e contrasti perseguiti senza artifici, ma assecondando una fantasia di scrittura che dimostra ancora una volta di giovarsi di interpreti ispirati e coraggiosi.