Bregenz a fuoco
Il festival sul palcoscenico galleggiante fa rivivere “Nerone”, opera incompiuta di Boito che Toscanini fece completare e debuttare alla Scala sei anni dopo la morte dell’autore
Più di sessant’anni trascorsero tra i primi abbozzi e il debutto di Nerone, uno dei casi operistici più avvincenti della storia del teatro. E senz’altro tra i più travagliati, visto che l’autore, il librettista e compositore Arrigo Boito, temporeggiò su questo titolo dal 1862 fino alla morte, lasciandolo incompiuto. Fu Arturo
Toscanini, nel 1924, a darne la prima rappresentazione, sei anni dopo la scomparsa dell’autore, ottenendo un grandissimo successo anche grazie all’orchestrazione messa a punto da Antonio Smareglia e Vincenzo Tommasini. Lo sfarzosissimo allestimento del Nerone, con le scene e i costumi disegnati da Lodovico Pogliaghi seguendo le minuziose indicazioni dello Boito, sancì uno degli apici della scenotecnica del primo Novecento. Da quel momento, però, di quest’opera non si è più quasi avuta notizia. Il Festival di Bregenz la riesuma il 21 luglio, inaugurazione della kermesse che annovera anche il Rigoletto di repertorio (nella foto). Rai Radio 3 ne permette l’ascolto in diretta alle 19.30 con la direzione di Dirk Kaftan alla testa dei Wiener Symphoniker. La regia è di Olivier Tambosi. Rafael Rojas nel ruolo del titolo; Lucio Gallo in Simon Mago; Brett Polegato, Svetlana Aksenova e Alessandra Volpe in Fanuèl, Asteria e Rubria.
Nerone di A. Boito
Wiener Symphoniker
Dir. Dirk Kaftan. Regia di Olivier Tambosi
Bregenz, Teatro sul lago, 21 luglio ore 19.30, in diretta su Rai Radio 3