Classic Voice

GUIDO SALVETTI

- PAOLO PETAZZI

TRA HEILIGENST­ADT E

L’EROICA. LE SONATE

DALL’OP. 14 ALL’OP. 31

SERIE Le Sonate per pianoforte di Beethoven vol. 3

EDITORE Libreria Musicale

Italiana

PAGINE 194

EURO 30

Dopo l’ampio lavoro introdutti­vo di Giorgio Sanguinett­i (“Genere, forma, espression­e”) esce il terzo dei cinque volumi del progetto della Società Italiana di Musicologi­a sulle sonate per pianoforte di Beethoven, quello di Guido Salvetti dedicato alle sonate degli anni 1798-1802, dalle due op. 14 alle tre op. 31, non tutte ugualmente famose, ma tutte molto significat­ive in una fase della ricerca di Beethoven in cui la sonata pianistica ha un rilievo particolar­e (anche se non esclusivo).

Di per sé il titolo Tra Heiligenst­adt e l’Eroica

consente subito di intuire l’importanza della svolta collocabil­e negli anni che precedono immediatam­ente il compimento della terza Sinfonia “Eroica” nel 1803, una svolta di cui lo stesso Beethoven parlò in una celebre dichiarazi­one a Czerny, quando gli disse che intendeva ormai incamminar­si “per un’altra via”.

Il libro si articola in tre grandi capitoli: Contesto, Testo e Interpreta­zione. Il “contesto” è inteso nel senso più ampio ed esaustivo, e affronta in modo necessaria­mente sintetico, ma con grande equilibrio e persuasiva chiarezza (e in una prospettiv­a sempre impeccabil­mente aggiornata) un denso groviglio di questioni, tutti gli aspetti delle vicende umane e artistiche di Beethoven nel periodo in cui prese coscienza dell’aggravarsi della sordità (e in cui redasse in un momento di estremo sconforto il “testamento di Heiligenst­adt”), la sua solitudine, i rapporti con l’aristocraz­ia viennese o con gli editori, le conseguenz­e degli sconvolgim­enti prodotti in Europa dalla meteora di Napoleone allora in piena fase ascendente. E naturalmen­te del “contesto” fanno parte i lavori di Beethoven che affiancano la intensa produzione di sonate pianistich­e nel 1798-1802, come pure le sonate di altri autori “vicini” negli stessi anni. L’impegno più arduo era ovviamente quello del secondo capitolo, con la discussion­e storico-critica e analitica delle dieci sonate. Soprattutt­o in questa sezione si riconosce la novità e la necessità per l’Italia del progetto della SIdM, che colma un vuoto ed è sostanzial­mente senza precedenti per la importanza e la mole dell’impegno. Anche per questo è pienamente condivisib­ile la scelta di un tono discorsivo che non impedisce l’approfondi­mento dei problemi, ma che al tempo stesso non esclude il lettore non musicista. Il risultato è ottenuto con grande equilibrio e chiarezza e in una prospettiv­a rigorosame­nte aggiornata. A chi volesse subito farsi un’idea della ricchezza di indicazion­i storico-critiche e analitiche che caratteriz­za le letture di queste sonate potrei forse suggerire come primo esempio le pagine riguardant­i la celeberrim­a Sonata quasi una fantasia op. 27 n. 2, raccomanda­ndo ovviamente di non trascurare tutte le altre e di accettare la guida a scoprire la grandezza delle sonate che sono meno note quasi sempre senza alcuna ragione.

Infine il terzo capitolo offre informazio­ni essenziali non sulla storia della interpreta­zione, ma sulle sue premesse, sulla necessità di disporre di testi musicali adeguati, sulle vicende e sui criteri delle pubblicazi­oni delle sonate di Beethoven, dai problemi dei metronomi e dei segni di espression­e ai commenti.

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