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Stresa Festival celebra il cinquantesimo del compositore russo con la “Sagra della primavera” nella versione pianistica originale. Daniele Gatti chiude con “Apollon Musagète”
“Nerone” infiamma Bregenz
Dopo vent’anni con Gianandrea Noseda, è Mario Brunello il nuovo direttore artistico di Stresa Festival, atteso alla 60° edizione, quest’anno dedicata agli alberi con tutto il loro implicito significato simbolico (e lignea è anche la conchiglia disegnata dall’architetto Michele De Lucchi per ospitare i musicisti all’aperto). Il passaggio di testimone si suggella il 27 agosto a Stresa: Noseda dirigerà la Filarmonica della Scala (Prima di Brahms) e poi Brunello nel Primo Concerto di Saint-Saëns, uno degli appuntamenti più importanti di un cartellone chiuso il 5 settembre da Daniele Gatti alla guida dell’Orchestra di Santa Cecilia (Apollon Musagete di Stravinskij e “Jupiter” di Mozart). Tanti gli artisti chiamati a omaggiare il 50° della morte di Stravinskij: il 19 agosto Nil Venditti dirige le Danze concertanti con la Stuttgarter Kammerorchester (con la quattordicenne Alexandra Dovgan impegnata nel Secondo di Beethoven); il 25 agosto Mariangela Vacatello e Alessandro Taverna insieme in Petrouchka a quattro mani; il 3 settembre Beatrice Rana e Massimo Spada nella versione originale della Sagra della primavera a quattro mani, con la coreografia di Sergio Bernal. E poi gli omaggi al centenario di Piazzolla della Kremerata Baltica con Gidon Kremer, l’integrale dei Soli per violoncello con Giovanni Sollima e il recital di Fazil Say.
Stresa Festival
Stresa, Verbania, dal 15 luglio al 5 settembre