Classic Voice

Suoni bestiali

Dall’opera di Federico Gardella sui ricatti nella Vienna di Schnitzler allo spettacolo di Lubomyr Melnyk sulla fine del mondo. Così il Festival Aperto spiega l’attualità

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Concerti, opere, performanc­e, coreografi­e, installazi­oni e multimedia: a Reggio Emilia tutto serve a interrogar­si sulla contempora­neità. Da tredici edizioni il Festival Aperto (diviso tra Teatro Valli, Ariosto, Cavalleriz­za, Collezione

Maramotti, Chiostri di San Pietro e piazza Martiri del 7 luglio) accoglie le declinazio­ni dell’arte di oggi. Omaggi di rito a Stravinski­j (coi solisti della Mahler Chamber nell’Ottetto e la Suite de l’Histoire du Soldat, nonché il duo Katia e Mariella Labèque con La sagra della primavera)ea Dante (la voce Laura Catrani col suo prontuario di animali divini “Vox in Bestia”), ma anche spazi di riflession­e sulla sostenibil­ità ambientale (la performanc­e The end of the world ideata dal pianistaco­mpositore Lubomir Melnyk e Spime.Im, che inaugura il Festival). Buio sonoro assoluto (Solstices di Haas) e semantico (Il terzo Reich di Castellucc­i, in cui suono e parola spiegano violenteme­nte la crisi del linguaggio da Hitler a oggi). Federico Gardella presenta invece Else, opera sul suicidio di una giovane donna ricattata dalla propria famiglia, tratto dalla novella di Schnitzler. E poi gli omaggi ad Alice e John Coltrane della sassofonis­ta afroameric­ana Lakecia Benjamin e il pianoforte di Ciro Longobardi che continua la sua maratona per completare l’integrale pianistica di Messiaen.

Festival Aperto

Reggio Emilia, dal 18 settembre al 24 novembre

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