SOSTAKOVIC
SINFONIE N. 1, 14 E 15 SINFONIA DA CAMERA OP.
110A (BARSHAI)
DIRETTORE Andris Nelsons
ORCHESTRA Boston Symphony
SOPRANO Kristine Opolais
BASSO Alexander Tsymbalyuk
2 CD Dg 486 0546 ★★★★★
Prosegue la registrazione delle sinfonie di Sostakovic con la Boston Symphony diretta da Andris Nelsons, molto significativa, anche negli aspetti discutibili, perché impegna un interprete di una generazione più giovane rispetto ai grandi che conobbero personalmente il compositore e che appartengono alla storia. I due nuovi cd sono di particolare interesse perché accostano la prima sinfonia (1925) alle due ultime (1969-71), e alla trascrizione di Barshai dell’Ottavo
Quartetto come sinfonia da camera. Così la prima geniale esplosione creativa dell’autore non ancora ventenne e non ancora diplomato, che ebbe enorme successo internazionale, viene posta accanto a due sinfonie che hanno un carattere deliberatamente conclusivo. La Quattordicesima è una “sinfonia di Lieder” in undici canti, undici meditazioni sulla morte che racchiudono pagine di cupa desolazione o di violenta disperazione tra le più autentiche, “vere” ed essenziali del catalogo di Sostakovic, su testi di Apollinaire (6), Garcia Lorca (2), Rilke (2), Küchelbecker. Non ci sono testi che offrano chiavi di lettura per l’enigmatico congedo della Quindicesima, un capolavoro in cui alla apparente (ma sottilmente inquietante) leggerezza e serenità del primo tempo seguono pagine tragiche o ironiche, o misteriose, fitte di citazioni (da Rossini e da Wagner le più evidenti) o di reminiscenze di propri lavori, sempre integrate nel tessuto compositivo. Pertinente l’inserimento della Sinfonia da camera op. 110a, che è la trascrizione dell’Ottavo quartetto, uno dei più personali e affascinanti, forse un requiem che Sostakovic compose per sé stesso. Orchestra magnifica e interpretazioni di grande rilievo. Nessuna riserva mi sentirei di esprimere sulla Quattordicesima, in cui l’organico strumentale ridotto (archi e percussione) conosce forza incisiva e trasparenze o pianissimi ammirevoli, degni della magnifica prova dei due solisti, il soprano Kristine Opolais e il basso Alexander Tsymbalyuk. Persuasiva e interessante anche la Quindicesima. Qualche volta suscita dubbi, ad esempio nel primo tempo della Sinfonia da camera op. 110a, la frequente predilezione per tempi un poco più lenti del consueto (con alcune eccezioni), evidente nella Sinfonia n. 1: per questa Sostakovic segnò metronomi “impossibili” ai quali si avvicinò solo Toscanini con 27’ circa, contro i 32’ della media e i 35’ di Nelsons.