Napoleone nei teatri italiani
Teatro alla Scala
I milanesi, scrisse Stendhal, erano “un popolo che si annoiava da cento anni” quando il generale Bonaparte entrò in città il 15 maggio 1796. Subito una festa a suon di Marsigliese. Il 25 febbraio 1797 si dà Il general Colli in Roma, testo antipapista, in cui il papa è costretto a indossare il berretto frigio. Napoleone si segnalerà sette volte alla Scala, dove assiste anche al Così fan tutte. Per la grande festa svoltasi a Teatro nel 1805 in occasione dell’incoronazione di Napoleone a Re d’Italia, la platea fu trasformata in una grande sala da ballo.
Teatro del Corso (Bologna)
Inaugurato il 20 giugno 1805 con Sofonisba, opera seria di Ferdinando Paër, e con il ballo eroico Perseo e Andromeda del coreografo Gaetano Gioja. Il teatro era illuminato a giorno. Lo spettacolo era gratuito e furono distribuiti i biglietti “alle persone più distinte della città, onde assicurare la massima decenza negli spettatori” i quali furono “serviti di continuo generale rinfresco”. Napoleone e consorte arrivarono al teatro alle 10 di sera, “accompagnati da numeroso popolo che non cessava dall’applaudire”.
Teatro La Fenice
Per accogliere Napoleone, si addobbò la sala in celeste e argento, i colori dello stile Impero. Il 1º dicembre 1807 fu rappresentata la cantata Il giudizio di Giove. La scena rappresenta l’Olimpo: Giove siede sopra un trono maestoso, coperto da una nuvola risplendente. Lo sovrasta l’Aquila del Regno d’Italia. “L’Europa, il mondo, e il Nome augusto udrai/ E se tutti in quel volto Del sommo i pregi rimirar tu vuoi/ Movi all’Adriaco lido i passi tuoi. […] Che l’alto grido d’ogni intorno spande, Sai tu qual è?... Napoleone il Grande”.
Teatro dei Vigilanti (Portoferraio)
Durante il soggiorno sull’isola d’Elba, Napoleone trasformò in teatro la Chiesa del Carmine, per ospitare rappresentazioni e feste. La conduzione del nuovo teatro imperiale fu affidata all’Accademia dei Fortunati col motto “A noi la sorte!”. Ne facevano parte le famiglie più in vista di Portoferraio. Per reperire i fondi, furono messi in vendita i 65 palchi del teatro, motivo di grandi litigi nella buona società elbana. Il 22 gennaio 1815, alla presenza dell’Imperatore, vi si organizzò la prima festa da ballo.